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Ci sono ancora rischi sulla ripresa

Mario Draghi

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Il Governatore di Bankitalia, Mario Draghi, è ottimista sulla ripresa. Anche se la cautela resta d'obbligo: «Siamo ora in una fase di crescita ma restano alcuni rischi» ha detto Draghi in occasione della conferenza Bce/Commmissione Ue sull'integrazione dei mercati finanziari. La ripresa, ha ricordato Draghi, «è guidata dalla rapida crescita dei paesi emergenti» mentre è più modesta «nelle economie avanzate». I rischi globali, che «resteranno con noi ancora per qualche tempo», sono quelli di «ripresa disomogenea, politiche economiche divergenti, aumento dei prezzi delle materie prime, squilibri nei pagamenti internazionali e pressioni sui tassi di cambio». L'incertezza si supera secondo l'inquilino di Palazzo Koch con una maggiore unità d'intenti: «È essenziale e decisiva una coerenza globale ed è solo aumentando il coordinamento internazionale che si può raggiungere questo obiettivo». Secondo il governatore, infatti, «abbiamo bisogno di collaborare e di coordinamento nello sviluppo di appropriati strumenti di controllo» e una nuova legislazione sia all'interno dell'Europa, attraverso l'Esrb sia globalmente attraverso il Fsb, il Financial stability board di cui lo stesso Draghi è presidente. Infine, Draghi ha sottolineato come i prossimi stress test per le banche europee debbano essere «credibili, applicati in modo efficace e trasparente attraverso il continente». L'analisi dell'inquilino di via Nazionale arriva lo stesso giorno in la Banca Centrale Europea lancia, nel suo rapporto 2010, l'allarme sulla situazione dei conti pubblici nell'area euro «ancora precaria». Intanto la corsa di Draghi verso la presidenza di Eurotower non si ferma. Ieri il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker ha detto che «la sua corsa è ormai inarrestabile». La linea rigorista in tema monetario della Bce non potrà cambiare. Il neo presidente della Bundesbank, la banca centrale tedesca, Jens Weidmann, ha confermato ieri nel giorno del suo insediamento che il «mantenimento della stabilità monetaria deve continuare a essere l'obiettivo prioritario senza eccezione».

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