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Arriva la norma salva mutui

Soldi

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Con l'Euribor a tre mesi - il tasso di riferimento dei mutui variabili e dei prestiti al consumo - che segna un nuovo aumento (dal 1,356 all'1,361), rinegoziare con la propria banca un mutuo, passando dal tasso variabile a quello fisso, per molte famiglie diventa un'ancora di salvezza. E proprio su questa possibilità stanno lavorando i tecnici del ministero dell'Economia in stretta collaborazione con l'Abi in vista del Piano di Sviluppo che sarà presentato al primo Consiglio dei ministri di maggio, forse il 6. Le ipotesi allo studio sono due: quella di una moratoria (soluzione non molto apprezzata dai consumatori) oppure offrire alle famiglie un'agevolazione per convertire il prestito da variabile a fisso, probabilmente congelando l'attuale livello dei tassi maggiorato dello spread (il ricavo che ogni banca decide di aggiungere al tasso base quale proprio ricavo) praticato da ciascuna banca in modo differente. La misura, secondo dati forniti proprio dall'Abi, potrebbero riguardare il 47% dei consumatori che nel 2010 ha optato per un tasso variabile a fronte di un 24% che aveva optato per il tasso fisso, un 26,5% che ha scelto il variabile con un tetto e un 2,5% che ha scelto il misto. Ma il capitolo mutui e solo una parte del ricco pacchetto previsto dal Governo per dare una boccata d'ossigeno all'economia. C'è una revisione del piano casa con la possibilità di ampliare le unità abitative del 20-30% e l'introduzione del silenzio-assenso per semplificare la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) con la sola eccezione degli immobili nei centri storici. Inoltre per ottenere gli sgravi per lavori di ristrutturazione (36%) o per il bonus energia (55%), basterà fornire i dati direttamente nella dichiarazione dei redditi. Saranno poi snellite le procedure per gli appalti pubblici: introduzione delle percentuali fisse per le cosiddette opere compensative chieste dagli enti locali, e tetto del 20% anche ai maggiori costi intervenuti e alle varianti in corso d'opera. Il pacchetto prevede studi di settore «alleggeriti» per artigiani e commercianti. Poi l'arrivo di un documento unico al posto di carta d'identità, codice fiscale, tessera sanitaria, patente e passaporto.

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