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Oro e argento mai così cari Euro da record

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L'orosi porta per la prima volta sopra 1.460 dollari e aggiorna il proprio record storico a 1.460,40. E sulla stessa scia si muove l'argento che ha ritoccato il suo massimo assoluto a 39,57 dollari. Una marcia dei due metalli preziosi originato da fattori come le tensioni geopolitiche in Medio Oriente e Nord Africa e le minacce inflattive nelle principali aree economiche del pianeta. A fare da propellente ai prezzi dei preziosi contribusce anche il recente rafforzamento dei prezzi petroliferi e la debolezza di fondo del dollaro statunitense: un quadro che sta spingendo nelle ultime settimane molti investitori - non solo istituzionali - a cercare un porto meno correlato alla volatilità e ai rischi. L'oro in questi primi mesi dell'anno si è apprezzato di quasi il 4% e dall'inizio del 2010 di circa il 30%. Decisamente più sostenuta la corsa dell'argento, rincarato più del 34% da gennaio di quest'anno e di quasi il 134% dal gennaio 2010. In appena 27 mesi il valore di quest'ultimo metallo si è moltiplicato per quattro. L'argento ieri comunque ha tagliato un traguardo molto importante che il mercato inseguiva da trenta anni, ovvero dal febbraio 1981, da quando il metallo allora aveva toccato il picco di 39,50 dollari. A spingere le quotazioni sono le spinte inflattive quelle contro le quali, anche senza ancora essere uscita dalla crisi del debito, oggi il presidente della Banca Centrale Europea Jean Claude Trichet alzerà con molta probabilità i tassi d'interesse. Le previsioni degli economisti puntano su un rialzo di un quarto di punto, all'1,25%, al consiglio della Banca centrale europea. La Bce non alza il costo del denaro dal luglio del 2008 e tassi viaggiano al minimo record dell'1% dal maggio 2009, nel segno di una politica monetaria iper-espansiva tesa a sostenere la ripresa e le banche: se stretta ci sarà, la Bce prenderà una strada diversa rispetto alla Fed americana e la Banca d'Inghilterra da cui non si attendono variazioni. Già un mese fa il presidente Trichet aveva anticipato che un rialzo dei tassi ad aprile è «possibile». Da allora i governatori dell'Eurotower hanno promesso alta vigilanza contro un'inflazione nell'area euro (2,6% a marzo) che sta salendo troppo rispetto al tetto del 2%. Certo la mossa di Trichet comporta dei rischi. In diversi Paesi dell'euro la ripresa è ancora debole. Un aumento del costo del denaro indebolirà le imprese ma anche le famiglie, con un aggravio delle rate sui mutui per quei Paesi (non la Francia e la Germania) dove oggi prevale il tasso variabile. Senza dimenticare l'euro forte che già sfiora gli 1,43 dollari e pesa sulle esportazioni.

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