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Finmeccanica conferma il dividendo

Francesco Guarguaglini

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Il gruppo Finmeccanica chiude il 2010 con utili per 557 milioni di euro in calo del 22,4% rispetto ai 718 milioni del 2009. È stato proposto un dividendo di 0,41 euro per azione, invariato rispetto allo scorso anno. Il portafoglio ordini del gruppo si è attestato a 48,6 miliardi di euro (+7,8%) mentre gli ordini sono cresciuti a 22 miliardi (+6,4%) trainati dalla crescita degli elicotteri, dello spazio e dei trasporti. Il margine operativo lordo è stato pari a 1.589 milioni di euro, e il margine rispetto ai ricavi si attesta all'8,5%. Il free operating cash flow è positivo per 443 milioni rispetto ai 563 milioni positivi del 2009. Per quanto riguarda l'indebitamento finanziario netto è pari a 3.133 milioni di euro, rispetto ai 3.070 milioni a fine 2009. Ma secondo il condirettore del gruppo Alessanro Sandro Pansa potrà essere portato sotto i 2,5 miliardi: «Siamo convinti di poterlo fare» ha spiegato Pansa. Nel corso della conferenza stampa l'ad ha affrontato anche l'impatto della Libia su Finmeccanica (Tripoli ha il 2,1% del gruppo) non giudicato significativo, ma se «la crisi si allarga al mondo arabo il discorso sarebbe molto diverso» ha spiegato Guarguaglini. Pansa ha ricordato che la quota della Libia sul gruppo in termini di Ebitda è dello 0,6-0,8% quindi 60-70 milioni, mentre in termini di ricavi si aggira tra i 250 e i 350 milioni su ricavi complessivi per il 2011 di 18,3-19 miliardi. «Quindi nello scenario peggiore, questi ricavi non si fanno», ha detto il manager. Guarguaglini ha poi ricordato che il portafoglio ordini complessivo è di «2,5 miliardi che garantiscono 2,5 anni di attività. Il portafoglio che riguarda la Libia è di 700 milioni relativi al segnalamento, 50 milioni relativi a Selex Communications. In totale circa 800 milioni. Il contratto sul controllo dei confini è pagato dal governo italiano come previsto dal trattato di amicizia. Aspettiamo di vedere come va a finire altrimenti le nostre risorse andranno in altri Paesi». Il cda non ha discusso del congelamento della quota libica. Infine Guarguaglini, nell'imminenza delle nomine dei vertici delle aziende pubbliche, ha infine detto di essere «tranquillo».

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