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Paese in dissesto. Servono investimenti

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LeonardoVentura L'Italia sempre più è un Paese a rischio dal punto di vista della sicurezza ambientale. L'indagine condotta per l'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni dalla Swg e presentata a Roma, fotografa la situazione di un territorio in crescente pericolo: 3 italiani su 4 sostengono che il Paese si trova a dover fronteggiare una crescente emergenza ambientale. Il disboscamento (58%), l'abusivismo edilizio (52%), la cementificazione dei letti dei fiumi (38%), costruzione incontrollata di infrastrutture (32%), sono - secondo la popolazione - alcune delle cause alla base dei problemi di carattere idrogeologico (frane, smottamenti, inondazioni). Circa 6 italiani su 10 si sono trovati almeno una volta a dover affrontare qualche disastro legato a fenomeni naturali e il 43% della popolazione ha dovuto affrontare alluvioni, esondazioni o frane/smottamenti, i cui danni, se non evitati, potevano essere senz'altro limitati, intraprendendo un'opportuna opera di prevenzione e manutenzione idrogeologica attraverso una specifica e dedicata attenzione agli alvei dei fiumi, agli argini e ad una generale cura territoriale. Il rischio di disastri idrogeologici rispetto alla zona di residenza preoccupa quasi la metà della popolazione, che richiede a gran voce un attento e costante monitoraggio territoriale finalizzato ad un'attività di prevenzione. In questo clima di emergenza acquista quindi più valore l'operato dei consorzi di bonifica, che da sempre si adoperano per la difesa del suolo e la gestione delle risorse idriche la cui presenza sul territorio è riconosciuta dal 67% della popolazione. Il presidente dell'Anbi Massimo Gargano ha lanciato l'allarme: «Basta con le emergenze» nell'ultimo anno «le criticità sono aumentate» e, addirittura, «negli ultimi tre mesi del 2010 il nostro paese si è trovato ad affrontare danni per oltre 3 miliardi di euro per disastri idrogeologici». «Chiediamo a tutto il paese di fare la propria parte», afferma Gargano presentando le proposte per il 2011 dell'associazione. Per far fronte al rischio idrogeologico, l'Anbi propone quest'anno circa 2.519 interventi per un importo complessi do 5.723 milioni. Interventi che vanno dalle sistemazioni idrauliche e forestali al consolidamento di argini, alle manutenzioni straordinarie delle opere di bonifica al ripristino dei danni causati dalle frane. «Se solo negli ultimi tre mesi il nostro paese ha speso oltre 3 miliardi per far fronte alle emergenze idrogeologiche la spesa di oltre poco più di 5 miliardi e mezzo di euro per interventi che ridurrebbero il rischio idrogeologico non è una spesa da sottovalutare».

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