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Fiat torna in utile e dimezza i debiti

L'ad di Fiat Sergio Marchionne

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Il peggio sembra alle spalle. Per il gruppo Fiat il 2010 segna il ritorno all'utile, dopo il rosso del 2009. Torino realizza 56,2 miliardi di euro di fatturato e un utile operativo di 2 miliardi, dimezzando i debiti. Sono positivi i risultati approvati dal consiglio di amministrazione che proporrà agli azionisti la distribuzione di un dividendo complessivo di 155,1 milioni. Tutti i target 2010, già rivisti al rialzo, sono stati superati, e sono confermati gli obiettivi finanziari del piano 2010-2014. Ecco i dati: il 2010 si chiude con un utile netto di 600 milioni, a fronte di una perdita netta di 848 milioni nel 2009, in miglioramento di un miliardo di euro se si escludono gli oneri atipici. Dei 600 milioni, 222 sono relativi a Fiat post scissione e 378 a Fiat Industrial. L'utile della gestione ordinaria ha raggiunto i 2,2 miliardi (1,1 miliardi nel 2009), mentre il fatturato sale a 56,3 miliardi, in crescita del 12,3% rispetto all'anno precedente, mentre l'indebitamento si riduce da 4,4 a 2,4 miliardi. Per Fiat group automobiles c'è un utile della gestione ordinaria pari a 607 milioni (470 milioni nel 2009) e ricavi per 27,9 miliardi (+6%). Bene Ferrari e Maserati, che chiudono con una crescita dei ricavi rispettivamente del 7,9% e del 30,8%. Le previsioni per il 2011 indicano un utile tra 0,9 e 1,2 miliardi e ricavi pari a circa 37 miliardi; per Industrial di un utile tra 1,2 e 1,4 miliardi e fatturato intorno ai 22 miliardi. L'indebitamento netto industriale è atteso a 1,5-1,8 miliardi per Fiat e a 1,8-2 miliardi per Fiat Industrial. L'amministratore delegato Sergio Marchionne, in conference call con gli analisti, ha ribadito di «non escludere nulla su acquisizioni e fusioni» anche se «al momento non stiamo lavorando a possibili dismissioni». Quanto alla Ferrari ha sottolineato che rappresenta «una riserva significativa di valore». A chi gli ha chiesto sull'ipotesi di estendere il contratto di Mirafiori e Pomigliano anche a Cassino e Melfi, il manager ha risposto che «non si può prevedere cosa succederà nel 2011. Dipenderà dal rinnovo dei modelli». Sull'evoluzione del rapporto con Chrysler, ha detto che «è prematuro» l'acquisto del 16% salendo al 51% dell'alleato americano. Ha ricordato di puntare a un pareggio dell'auto in Europa «almeno per il 2013» e di muoversi in questo orizzonte per singoli accordi. Marchionne ha comunque ribadito che grazie all'accordo su Pomigliano nel secondo semestre del 2011 partirà la produzione della nuova Panda («fino a 270 mila unità all'anno») mentre a Mirafiori partirà la produzione del Suv nel segmento C, dove sono previste 280 mila unità all'anno. Confermata per quest'anno la chiusura di Termini Imerese.

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