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Il Gra si paga. Pendolari esenti

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Un casello autostradale

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Contrordine automobilisti. Il pedaggio sul Gra ci sarà ma non per quelli che lo usano per i tratti cittadini. E per chi, pur utilizzando le bretelle di collegamento tra il raccordo e le principali autostrade, lo fa frequentemente. Dunque niente balzello aggiuntivo su pendolari per studio e lavoro dai paesi laziali. La nota del ministro delle Infrastrutture, Altiero Matteoli, arriva nella serata di ieri e mette a tacere, almeno in parte, le polemiche sollevate dalla dichiarazione del presidente di Anas, Pietro Ciucci, che nella mattinata aveva chiesto che nel decreto che dovrà indicare le tratte sottoposte a pedaggio fossero inserite anche il Grande raccordo anulare di Roma e Salerno-Reggio Calabria a pagamento dal primo maggio. Immediata alzata di scudi a difesa soprattutto dei pendolari dell'hinterland di Roma, da parte degli enti locali e della Regione, con la Provincia in primis che ha minacciato un nuovo ricorso al Tar. Iniziativa a cui il sindaco della capitale e il governatore del Lazio hanno annunciato il sostegno. Ma in serata Matteoli ha precisato la portata del provvedimento: Gra a pedaggio ma senza aggravi per pendolari (per ragioni di lavoro o studio) e nemmeno per chi usa il raccordo per spostarsi nell'ambito cittadino. Niente pedaggi, invece, sulla Salerno-Reggio Calabria. Tariffe, criteri, agevolazioni saranno decisi dal governo solo nelle prossime settimane. Lo stesso Ciucci - a Pozzuoli per una lectio magistralis all'Accademia dell'Aeronautica militare - aveva però precisato che l'Anas «sta mettendo a punto ipotesi di agevolazioni o esenzione a favore degli utilizzatori frequenti delle tratte che verranno definite dal dpcm, per contenere l'aggravio economico conseguente al pedaggio». In generale, saranno, comunque, «tariffe al di sotto della media nazionale del settore autostradale». Ciucci aveva indicato tratte - tra cui il Gra e i primi 110 km dell'A3 (Sa-Rc) «su cui il pedaggio può avvenire in modo graduale» - per oltre 1.200 chilometri, su un totale di 1.300 dove far installare i portali che riconoscono gli autoveicoli che devono pagare. Per cercare di calmare gli animi il ministro Matteoli, era intervenuto già in mattinata, spiegando che nulla era stato ancora deciso. «È in corso un approfondimento, tenendo conto anche delle istanze degli enti locali e in particolare di coloro che utilizzano le autostrade con frequenza, per motivi di lavoro o per collegamenti nell'ambito urbano. Dopo questa fase si procederà a redigere il testo definitivo del Dpcm che in elaborazione».

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