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Marchionne: "La vittoria del sì miglior risposta alle bugie"

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"Questa è la migliore risposta alle bugie e alle esasperazioni degli ultimi mesi". Lo sottolinea in una nota l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, commentando l'esito del referendum di Mirafiori. "Dicendo sì all'accordo - spiega Marchionne - hanno chiuso la porta agli estremismi, che non portano a nulla se non al caos, e l'hanno aperta al futuro, al privilegio di trasformare Mirafiori in una fabbrica eccellente. Mi auguro - aggiunge - che le persone che hanno votato no, messe da parte le ideologie e i preconcetti prendano coscienza dell'importanza dell'accordo che salvaguarda le prospettive di tutti i lavoratori". NESSUN DIRITTO INTACCATO - L'ad sottolinea che "il piano per questo stabilimento è molto ambizioso. La società che verrà costituita tra Fiat e Chrysler - osserva - ci permetterà di installare a Mirafiori una nuova piattaforma per costruire Suv di classe superiore, sia per il marchio Jeep sia per l'Alfa Romeo, da esportare in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti. Questo ci consentirà di raggiungere un livello di produzione molto elevato, fino a 280mila unità l'anno, aprendo anche la strada ad una possibile crescita dell'occupazione". Per Marchionne, "l'accordo che rappresenta la base per realizzare tutto ciò, quell'accordo che è stato al centro di così tante polemiche, serve solo a far funzionare meglio la fabbrica, senza intaccare nessun diritto. Non penalizza i lavoratori in nessun modo e mantiene inalterate tutte le condizioni positive che sono previste non solo dal contratto collettivo ma anche da tutti i trattamenti che la Fiat nel tempo ha riconosciuto alle proprie persone".   LOTTA ALL'ASSENTEISMO - L'organizzazione del lavoro, spiega ancora Marchionne, "è in realtà la stessa che a Mirafiori si sta sperimentando da più di due anni e che tiene conto del grado di affaticamento dovuto al tipo di lavoro svolto". L'introduzione dei 18 turni, sottolinea l'ad del Lingotto, "comprende quello del sabato sera che è il più disagiato.  Per questo - aggiunge - abbiamo concordato che, pur essendo sempre retribuito, venga effettuato solo se c'è una reale necessità e che comunque, in questo caso, sia pagato come straordinario. Il pieno utilizzo dei 18 turni permetterà, inoltre, di aumentare i salari di circa 3.500 euro l'anno. Abbiamo anche tenuto conto di un'altra esigenza, relativa al lavoro straordinario. Sapendo che non sempre una persona può essere disponibile - osserva Marchionne - abbiamo previsto la possibilita' di sostituire fino al 20% dei lavoratori che non possono fare straordinari. Rivedere il sistema della pause, inoltre, riducendole a 30 minuti e monetizzando la differenza, ci permette di adeguarci a quello che succede nelle fabbriche del resto d'Europa e del mondo". Per quanto riguarda la questione delle malattie, su cui, precisa Marchionne, "si sono dette tante assurdità, l'accordo prevede semplicemente di monitorare il tasso di assenteismo, per evitare eventuali abusi. Sarà una commissione congiunta con il sindacato - ricorda il top manager - a valutare caso per caso il non riconoscimento dell'indennità a carico dell'azienda. La verità è che questa clausola serve soprattutto a richiamare l'attenzione sul problema, a smuovere le coscienze e il senso di responsabilità e mi auguro che non venga mai applicata. Infine - spiega ancora - abbiamo semplificato le voci retributive, cosa che porterà maggiore chiarezza nel leggere la busta paga e avrà anche un effetto positivo sul salario in caso di lavoro straordinario o turnazione, perché le maggiorazioni verranno applicate sulla paga base, che è più elevata rispetto agli attuali valori del minimo contrattuale. Come la maggior parte delle nostre persone ha compreso - fa notare l'ad della Fiat - non c'e' nulla di eccezionale nell'accordo per Mirafiori, se non l'occasione di rilanciare la fabbrica, di darle il ruolo che merita sulla scena internazionale.  Le critiche che abbiamo ricevuto sono state ingiuste e spesso frustranti. Quando vedi che i tuoi sforzi vengono mistificati, a volte ti chiedi se davvero ne valga la pena. La maggioranza dei lavoratori di Mirafiori - conclude - ha detto che vale sempre la pena di impegnarsi per costruire qualcosa di migliore".  

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