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Acea ha il piano industriale Ricavi in crescita dell'11%

Giancarlo Cremonesi, presidente dell'Acea

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Acea riprende il percorso di crescita che, negli ultimi anni era stato rallentato dalla querelle, ormai chiusa consensualmente, con i francesi di Suez-Gaz de France. Ieri il cda della ex municipalizzata romana ha approvato il piano industriale per il 2001-2013. Che prevede una crescita media annua dell'Ebitda pari a circa l'11 per cento. Ma anche l'incremento della redditività, l'indice che la misura il Roic pre-tax, al 2013, è stimato al 14%. Insieme a un piano di investimenti consolidato nel triennio per un ammontare di 1,3 miliardi di euro. Il piano, spiega l'azienda, «definisce concreti e realistici obiettivi che generano crescita di valore per gli azionisti, attraverso l'incremento della redditività, il miglioramento dell'efficienza operativa - da perseguire con la costante e massima attenzione al cliente e alla qualità del servizio - e la salvaguardia di una struttura finanziaria equilibrata. Tra gli obiettivi principali del piano approvato, Acea evidenzia in particolare «la riduzione dell'attuale posizione debitoria, grazie anche all'implementazione del progetto - già avviato - di contenimento del Capitale Circolante Netto (circa 250 milioni di Euro nel triennio). «Sono molto soddisfatto per il fatto che il Piano approvato confermi, ancora una volta, il costante impegno del gruppo rivolto al perseguimento dellefficienza operativa - ha commentato Marco Staderini, ad di Acea - accompagnato ad uno sviluppo selettivo dei business ad elevato potenziale». Il Presidente di Acea, Giancarlo Cremonesi, ha sottolineato come «sia importante che una società delle dimensioni di Acea di notevole rilevanza a livello nazionale, mantenga sempre estremamente viva l'attenzione alla soddisfazione della clientela, alla qualità del servizio e al presidio territoriale soprattutto nell'area romana». L'azienda implementerà strategie che si basano essenzialmente sullo sviluppo del core business: da realizzare principalmente nel settore idrico, grazie anche alle opportunità derivanti dall'evoluzione normativa e nel comparto del gas attraverso il possibile ingresso nell'attività di distribuzione a Roma. In cantiere anch lo sviluppo di investimenti selettivi in business ad elevato potenziale: quali il settore «waste to energy», la produzione elettrica e le fonti energetiche rinnovabili (fotovoltaico) nel territorio romano.

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