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«Le relazioni industriali cambieranno»

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GuidalbertoGuidi, presidente di Anie, la Federazione delle imprese elettrotecniche ed elettroniche aderente a Confindustria, con un passato da vicepresidente di Confindustria, è convinto che la vicenda di Mirafiori segni un punto di svolta nel sistema delle relazioni industriali. Con la newco di Mirafiori cosa cambia nel sistema delle industrie metalmeccaniche? «Ricordo che Federmeccanica nacque come controparte della Flm, la Federazione dei lavoratori metalmeccanici. Ma ora la Flm è diventata una realtà virtuale da quando il sindacato si è spaccato e la Fiom non firma più i contratti. Pertanto se per caso l'auto dovesse uscire da Confindustria mi chiedo se non valga la pena di aprire una riflessione se ha ancora senso mantenere Federmeccanica. Personalmente ho dei dubbi». Il caso Mirafiori mette in crisi il contratto nazionale? È la sua fine? «Consentitemi un'immagine: stiamo passando da una condizione solida a una gassosa. Abbiamo dei gas che si muovono e possono dar luogo a deflagrazioni. Si sta realizzando ciò che dico da alcuni anni. Ovvero che va rivisitato il sistema delle relazioni industriali. Non sono amico dei tavoli e degli strapuntini ma a questo punto bisogna capire ciò che vogliono le due parti. Da una parte c'è la situazione del sindacato metalmeccanico e dall'altra le pulsioni della più grande azienda metalmeccanica del Paese, la Fiat. È in atto un mutamento molto forte del quadro complessivo». Al momento c'è una newco, quella di Mirafiori, che non farà parte di Confindustria. In prospettiva tutta la Fiat potrebbe non fare più parte di Confindustria? «Non riesco a pensare a una Confindustria senza Fiat. Quello che giustamente Marchionne ha evidenziato vale per tutto il sistemna delle imprese metalmeccaniche, ellettroniche. È uno sconvolgimento che comporta un nuovo assetto. Troverei bizzarro che questi scossoni vengano considerati solo nell'ambito della possibilità di una deroga dal contratto nazionale. Siamo di fronte a un cambiamento profondo». È probabile che altri settori industriali seguano l'esempio della Fiat? «Credo che sia molto prevedibile». L.D.P.

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