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Guerra dei numeri tra Draghi e governo

Il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi

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Bankitalia lancia l'allarme disoccupazione. Secondo l'ultimo Bollettino economico di Palazzo Koch quella reale, contando cig e "scoraggiati" è all'11%. Pesanti anche i dati relativi ai giovani: nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni il tasso di disoccupazione continua ad essere maggiore di oltre tre volte. Non solo, ma la fotografia dei conti pubblici scattata dagli esperti di Via Nazionale, contiene indicazioni su entrate e spese inferiori a quelle contenute nella Decisione di Finanza Pubblica. Questa, sottolineano, potrebbe avere sovrastimato sia le entrate sia le spese per il 2010. Ed è su questo punto che si apre lo scontro con il Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia. «Toni inutilmente ansiogeni - replicano in serata gli uffici fiscali di via XX Settembre -. Il presunto "crollo" delle entrate tributarie è esclusivamente dovuto al venir meno quest'anno di entrate una tantum registrate nel 2009. Le entrate sono perfettamente in linea con le previsioni, come già segnalato dal Dipartimento delle Finanze». In precedenza anche il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, aveva preso in modo netto le distanze dai numeri della banca centrale: «Commento solo dati Eurostat non commento dati esoterici». L'opposizione, però, coglie la palla al balzo per attaccare l'esecutivo. «La nota sui dati forniti da Bankitalia è inusuale e inopportuna - commenta il responsabile delle Commissioni economiche del Pd alla Camera Francesco Boccia -. Del resto, fino ad oggi i dati di Bankitalia si sono sempre rivelati corretti». Mentre il vicepresidente di Montecitorio Rosy Bindi attacca: «Le valutazioni di Bankitalia possono essere oggetto di discussione, ma è deprimente assistere da parte di membri del governo alla sistematica delegittimazione di autorità indipendenti e istituzioni pubbliche. Ansiogeni sono per la verità i tagli indiscriminati, le risse tra ministri, il vuoto di proposte per far fronte al grande disagio di milioni di famiglie italiane. Esoterico è il governo Berlusconi, che ignora la realtà e sta facendo male al Paese».   Per il resto la Banca d'Italia mette in evidenza come le famiglie italiane rimangano caute nei consumi nonostante l'Italia si appresti a chiudere il 2010 con una crescita del Pil dell'1%. Inoltre l'istituto guidato da Mario Draghi spiega come non sia in vista un recupero del mercato interno dopo i mesi estivi mentre si amplia il divario della crescita con la Germania. «Le inchieste presso le imprese manifatturiere - si legge nel Bollettino - delineano una continuazione della ripresa ciclica nei prossimi mesi, sebbene su ritmi più modesti».

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