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Montezemolo vuole dividere le Fs Il governo frena: non è in agenda

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Continuail pressing serrato di Montezemolo sul governo per averla vinta sulle Fs. Dopo lo scontro frontale con l'ad Moretti, accusato di essere ostile alla concorrenza, ieri il numero uno della Ferrari è tornato alla carica rilanciando la richiesta di una separazione societaria fra il gestore della rete ferroviaria (Rfi) e l'operatore (Trenitalia). Obiettivo preparare il terreno per Ntv, il Nuovo Trasporto Ferroviario, in vista dell'arrivo sui binari dell'altissima velocità. Ma la richiesta di Montezemolo, presidente di Ntv, si è scontrata con la prudenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli: «Al momento non è in agenda». Resta sospesa anche la questione della creazione di un'autorità indipendente dei trasporti che vigili, tra l'altro, sulla concorrenza ferroviaria. In ballo non c'è solo l'altissima velocità di Ntv ma anche l'apertura del mercato delle merci «su cui ci giochiamo moltissimo del sistema delle piccole e medie imprese» ha detto Montezemolo in audizione alla Camera assieme all'ad di Ntv Giuseppe Sciarrone. L'Authority servirebbe a sedare le schermaglie già cominciate tra Fs e Ntv. «Nelle ultime settimane siamo stati di fronte a momenti di non corretta concorrenza», ha insistito Montezemolo riferendosi alle critiche dell'ad Moretti al treno Agv, prodotto dalla francese Alstom, in fase di test e di cui Ntv ha comprato 25 esemplari. «Alstom è il più grande costruttore di treni del mondo, non è accettabile che eventuali appunti partano dal nostro concorrente» ha detto Montezemolo mentre Sciarrone ha spiegato che Ntv «ha tutti i requisiti necessari». Montezemolo ha sottolineato che l'arrivo della concorrenza può portare vantaggi anche ai conti pubblici. Per l'affitto di tratte della rete, Ntv ha «concordato con Rfi un canone decennale per 1,2 miliardi», cioè «120 milioni l'anno che andranno nelle casse dello Stato». Subito la replica di Moretti: «In giro per il mondo la separazione della rete è un'eccezione, pochissimi i casi in Europa» e, «dove è stata fatta, l'industria ferroviaria nazionale è scomparsa, come in Inghilterra».

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