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Unicredit scioglie il rebus esuberi

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Esodovolontario con accompagnamento per i lavoratori vicini alle pensione. Insieme a un ingresso di nuove leve e contratti a tempo indeterminato per giovani precari già in organico. Questa l'equazione che Unicredit ha studiato con i sindacati per chiudere la partita degli esuberi (4.700 inizialmente scesi a 3 mila). Un accordo «sudato» ma che soddisfa sindacati e azienda. Dopo sei giorni e tre notti di trattative, Unicredit è pronta per partire con il «bancone»: il prossimo 1 novembre nascerà ufficialmente il progetto «ONe4C», tanto voluto dall'ex ad delegato Alessandro Profumo e varato in primavera al termine di confronti serrati a Piazza Cordusio. La banca unica però non poteva prendere il via senza l'accordo sugli esuberi, inizialmente quantificati dal gruppo in 4.700 e ridotti a 3.000. Per questi è stata prevista la possibilità di decidere l'uscita volontaria fino al 15 novembre di quest'anno. Qualora non venga raggiunto il numero prefissato, è prevista l'uscita forzosa a cominciare dai dipendenti che hanno 40 anni di contributi. Entro il 26 novembre prossimo, un accordo specifico regolerà, invece l'uscita dei 600 lavoratori in attesa dallo scorso luglio di entrare nel fondo esuberi. A fronte di questi esodi ci saranno però 2.198 assunzioni, di cui 1.077 sotto forma di stabilizzazioni di neoassunti con contratto d'apprendistato, 1.000 nuove assunzioni e 121 già previste da accordi precedenti. Inoltre, Unicredit concederà ai suoi dipendenti nel 2011 - ma relativo al 2010 - un premio aziendale di 2.000 euro che verrà adeguato in base alla qualifica. È stato poi ottenuto anche l'impegno dell'azienda a privilegiare le assunzioni dei figli dei dipendenti con due vincoli legati alla laurea e alla conoscenza della lingua inglese mentre non è passata l'assunzione automatica dei figli dei dipendenti destinati al prepensionamento. Soddisfatti i sindacati. Compresa la Cgil firmataria dell'accordo. Mauro Morelli della Fabi ha detto: «Spetta ora all'azienda dimostrare la volontà di rendere ancora più competitiva Unicredit con politiche orientate alla crescita e al recupero del rapporto col territorio».

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