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In Grecia arrivano altri sacrifici

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LaBanca centrale irlandese ha infatti rivisto al ribasso le stime di crescita, avvertendo inoltre che ulteriori tagli alla spesa sono obbligatori per risanare i conti pubblici. Quest'anno il pil irlandese vedrà un rialzo striminzito, appena dello 0,2% contro un +0,8% stimato in precedenza dalla stessa Banca e rispetto ad un +1% previsto dal governo, mentre l'anno prossimo la crescita sarà del 2,4% piuttosto che del 2,8%. Intanto il governo greco ha annunciato che accelererà il risanamento delle finanze pubbliche riducendo il deficit nel 2010 e nel 2011 più di quanto concordato con Ue e Fmi. Un piano ambizioso fondato su una nuova manovra senza tagli a salari e pensioni, ma con un'ulteriore stretta fiscale in mezzo a una dura recessione e a un'esplosiva disoccupazione. La bozza della finanziaria 2011, presentata ieri in Parlamento, prevede che quest'anno il deficit sul pil scenda dal 13,6% del 2009 al 7,8% (invece del previsto 8,1%) e nel 2011 al 7% (invece del 7,6%).

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