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Pressing di Bankitalia su Unicredit

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Ilpresidente di Unicredit, Dieter Rampl, ormai plenipotenziario della banca di Piazza Cordusio dopo l'uscita di Alessandro Profumo non tarderà a nominare un nuovo ad. Il pressing di Bankitalia per una soluzione rapida che tolga l'anomalia di un presidente con poteri operativi ieri ha preso corpo con l'invito della Vigilanza a Palazzo Koch rivolto al presidente Rampl. Che ieri ha appunto varcato i cancelli di via Nazionale per rispondere di persona ai rilievi sulla governance. I tempi concessi sarebbero stretti e Rampl avrebbe messo sul tavolo una soluzione interna. Un candidato già a conoscenza della macchina di Unicredit e così in grado di assicurare continuità gestionale al gruppo. Il candidato ideale per questo ruolo sarebbe Roberto Nicastro al quale sarebbe però attribuita la qualifica di direttore generale. Tra i soci di Piazza Cordusio però proseguono i colloqui per raggiungere una soluzione condivisa per il dopo Profumo da portare al cda di giovedì a Varsavia con la banca che dovrà dare le prime risposte ai rilievi posti dalla Bankitalia sulla presenza libica. Palazzo Koch, prima in maniera informale e poi con una lettera del capo della Vigilanza Stefano Mieli, ha infatti chiesto a Unicredit di «individuare tempestivamente una governance aziendale che consenta di ricondurre le attribuzioni dei vari organi ad un assetto stabile e coerente con il pieno rispetto delle disposizioni regolamentari». Quanto al toto-nomine resta sempre in evidenza la candidatura di Andrea Orcel, banchiere di Bofa-Merrill Lynch vicino al presidente di Cariverona, Paolo Biasi che ha incontrato la scorso settimana insieme al vice presidente della banca, Fabrizio Palenzona. Su Orcel però sembrano esserci i dubbi di più di un'azionista. Le perplessità più che ad un curriculum troppo internazionale e con poca esperienza nella gestione della banca commerciale, sono legate agli elevati emolumenti a cui è abituato. Su questo fronte la Bankitalia è molto attenta ed, infatti, ha già posto sotto la propria lente la maxi-buonuscita da 40 milioni di euro concordata a Profumo. Tanto più che Orcel solo nel 2008 ha percepito da Bofa-Merrill Lynch un bonus da 33,6 milioni di dollari. Cifra che, peraltro, ha attirato l'attenzione della Sec che ha avviato un'inchiesta. Ma c'è anche chi, come il presidente di Cassamarca (azionista con lo 0,8% dell'istituto), Dino De Poli chiede apertamente di «cambiare la governance» e «prima di nominare un nuovo amministratore delegato», di scegliere «un direttore generale». Un ruolo, quest'ultimo, per il quale è sempre più accreditato il deputy ceo Roberto Nicastro. Per il manager 45enne, che conosce bene il gruppo ed è apprezzato dal mercato, non si esclude anche la promozione ad amministratore delegato. Tra gli interni sembra piacere anche il più anziano Federico Ghizzoni, da trent'anni nel gruppo con incarichi in Italia e all'estero e già vice direttore generale.

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