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Fiat si candida a cambiare il Paese

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L'addi Fiat, Sergio Marchionne, rilancia il ruolo del Lingotto come punto di riferimento per «accompagnare l'Italia verso un cambiamento profondo e di qualità », anche per quanto riguarda le relazioni sindacali. Per questo, il numero uno del gruppo automobilistico accoglie con favore l'apertura arrivata da Genova per una ripresa del confronto tra le imprese e la Cgil. Quella di Genova, dice parlando alle imprese della filiera automobilistica riunite nell'Anfia, «è stata un'apertura molto positiva» e la «strada del dialogo», del confronto, dell'impegno di «tutte le parti sociali» è il segnale di «grande speranza per il nostro Paese». In questa nuova prospettiva, lascia intendere il numero Uno del Lingotto, di sicuro il ruolo di Fiat è stato determinante: «non so se sia vero che questa apertura sia collegata con Fabbrica Italia» ma di sicuro, sostiene, «il nostro impegno è servito come stimolo per una convergenza di impegni». Anche perché la «situazione in cui ci troviamo in Italia è estremamente seria», il Paese «soffre», da molti anni, a causa della debolezza della struttura industriale e «la scelta che si impone oggi è tra fingere che vada tutto bene oppure intervenire per assicurare al nostro paese la capacità di competere in un mondo globale. Da ciò che decideremo - assicura Marchionne - dipende il nostro futuro». E se la Fiat, dal canto suo, ha i «giusti leader» per «rompere con i vecchi schemi», le altre forze in campo devono trovare il coraggio di seguire questa stessa strada, «di usare Fiat come catalizzatore di cambiamento». A partire dal sindacato che dovrebbe «imparare» da quello americano il concetto di «condivisione» degli obiettivi da raggiungere: «sto disperatamente cercando di convincere i nostri sindacati a farlo» dice l'ad di Fiat che in questi giorni ospita in Italia una delegazione americana composta da membri della contea di Wayne e del sindacato Uaw con il presidente Bob King. L'ad del Lingotto in cuor suo spera che la delegazione oggi riesca a convincere i «cattivi» della Fiom che si deve condividere un obiettivo se si vogliono raggiungere i risultati. Il sindacato Usa, che è a Torino con esponenti della contea di Wayne (Michigan) anche per sviluppare rapporti commerciali con le aziende della componentistica auto piemontese, ha nella sua fitta agenda anche un appuntamento con i metalmeccanici della Cgil. Luogo e sede ancora da definire, ma li vedrà domani e sarà presente anche il segretario generale, Maurizio Landini.

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