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Bankitalia in pressing per il dopo Profumo

La sede storica di Unicredit in piazza Cardusio

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Il richiamo di Bankitalia che ha inviato una lettera al presidente di Unicredit Dieter Rampl chiedendo un'accelerazione nella sostituzione di Alessandro Profumo ha avuto il suo effetto. Ieri mentre a Piazza Cordusio erano in corso i comitati strategico, nomine e governance il vicepresidente dell'istituto, Fabrizio Palenzona (esponente di Crt) e il presidente di Cariverona, Paolo Biasi, due dei maggiori azionisti della banca, hanno incontrato Andrea Orcel presidente esecutivo Global banking e markets di Bank of America-Merrill Lynch. Guarda caso quello del banchiere d'affari è uno dei nomi circolati per il posto di capo azienda. La volontà del vertice di Unicredit è di arrivare in tempi brevi a individuare una figura di alto profilo con un'esperienza anche all'estero e con una competenza nel settore della banca d'investimento.   E Orcel, banchiere internazionale di grande esperienza, sembra da questo punto di vista avere le caratteristiche adatte ad un gruppo che è presente in 22 Paesi. Per completare le sue competenze, soprattutto sul lato italiano e retail, potrebbe essere un'ipotesi da non scartare anche quella di affidare ad uno dei quattro attuali vice amministratori delegati il ruolo di direttore generale. Per questo ruolo i nomi più gettonati sono quelli di Federico Ghizzoni e Roberto Nicastro che è dato per favorito anche perchè conosciuto e apprezzato dal mercato. Non è da escludere che una scelta appropriata avvenga prima del cda convocato il 30 settembre a Varsavia. La Vigilanza ha, infatti, chiesto alla banca di sciogliere in tempi rapidi l'anomalia creata dall'attribuzione delle deleghe al presidente, Dieter Rampl dopo la burrascosa uscita di Alessandro Profumo. Continuano, comunque a circolare diversi profili: dal direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli a Matteo Arpe, ex numero uno di Capitalia ora a Banca Profilo, fino a Enrico Tommaso Cucchiani, numero uno di Allianz Italia. Intanto circolano anche le malignità sull'uscita di Profumo. Che, secondo alcuni, avrebbe cercato in tutti i modi, visti i risultati non eccezionali previsti per il 2010, di farsi mettere alla porta.

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