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Fiat si fa in due per superare la crisi

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L'ad Fiat Sergio Marchionne con il neo-presidente Fiat Elkann

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«Inizia un nuovo capitolo della storia dell'azienda. Non abbiamo paura del futuro, vogliamo costruirlo». È un annuncio con toni trionfalistici quello che fa l'amministratore delegato Sergio Marchionne al termine dell'assemblea straordinaria della Fiat convocata a Torino per varare la scissione delle attività industriali (Fiat Industrial) dall'auto (Fiat). La nuova azienda automobilistica che nasce dallo spin off «non ha più bisogno di stampelle e può essere lei stessa artefice del proprio destino». «Oggi portiamo avanti le lancette del tempo», spiega Marchionne. E il presidente, John Elkann, alla sua prima assemblea con questo ruolo, rilancia e parla di «assemblea storica» dopo i «momenti bui» di inizio millennio. Lo spin-off rappresenta «l'unica strada per assicurare il miglior sviluppo strategico» e offre anche «maggiore libertà di azione nel caso maturino possibilità di stringere alleanze». Pesano i dati sul crollo delle immatricolazioni ma Marchionne sottolinea che erano nelle previsioni. Il manager chiarisce che «Fiat e Fiat Industrial inizieranno ad operare con un indebitamento netto industriale pari a 2,5 miliardi per ognuno dei due gruppi visto che il target attuale del gruppo Fiat per il 2010 è superiore a 5 miliardi di euro».   La richiesta di quotazione di Fiat Industrial in Borsa verrà presentata entro fine settembre per essere approvata entro fine novembre. Ciò permetterà la stipula dell'atto di scissione a metà dicembre e di rendere efficace l'operazione dal primo gennaio 2011. La quotazione delle azioni Fiat Industrial in Borsa inizierà ufficialmente il 3 gennaio 2011. Previsto per Fiat un fatturato di 32 miliardi nel 2010, doppio nel 2014 mentre il fatturato di Fiat Industrial atteso per il 2014 è di 29 miliardi. I ricavi nel 2014 stimati in 93 miliardi. Marchionne ha ribadito l'impegno per l'Alfa e circa l'interesse di Volkswagen, ha chiarito: «Non ha bussato la Fiat». Quanto agli sviluppi futuri ci sarà l'aumento in Chrysler, prima dal 20% al 25% già entro quest'anno e al 35% entro il 2011. Novità potrebbero esserci anche per la Ferrari. Marchionne è stato cauto: «Un progetto di Ipo non è sulla mia scrivania, non escludo però niente». In prospettiva c'è il ritorno per Fiat al 90% della Ferrari (il 5% ora è in mano al fondo sovrano di Abu Dabhi). A Piazza Affari il titolo ha risentito delle cifre sulle immatricolazioni con un calo del 2,20% a 10,21 euro.

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