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Acea dice adieu a Parigi

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Il presidente dell'Acea Giancarlo Cremonesi

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I francesi di Suez Gdf restano in Acea, l'utility romana. Ma alle nuove condizioni rispetto al piano iniziale che prevdeva un più forte coinvolgimento nella gestione operativa da parte dei transalpini. Dopo oltre 24 mesi di contrasti e tensioni tra il socio di maggioranza (il comune di Roma con il 51%) e Suez-GdF, fino all'epilogo legale del ricorso all'arbitrato internazionale, ieri il cda ha detto sì al piano che prevede un onorevole compromesso. E che segna anche il buon momento del presidente Giancarlo Cremonesi che incassa il secondo importante obiettivo un solo giorno dopo aver ottenuto la presidenza della Camera di Commercio di Roma. Viene confermata l'intesa per ora solo preliminare e da sottoscrivere entro il 2010. In particolare Acea avrà il 100% del capitale di una newco in cui entreranno gli asset che arriveranno dallo scorporo di un ramo d'azienda di AceaElectrabel Produzione. Nel dettaglio l'intero parco idroelettrico e due impianti turbogas di Montemartini e Tor di Valle a Roma. Suez-Gdf deterrà il 100% di AceaElectrabel Produzione che comprenderà tre impianti a ciclo combinato e quelli eolici. Acea acquisirà dai francesi il 40,59% di AceaElectrabel Elettricità, arrivando a possedere il 100% di quest'ultima e delle sue partecipazioni. Sempre i fracesi acquisiranno da Acea il 30% di Eblacea, a sua volta titolare del 50% di Tirreno Power. Ancora ai francesi andrà il 100% di AceaElectrabel Trading, mentre Acea deterrà il 100% di AceaElectrabel. Infine i transalpini concederanno ad Acea un'opzione irrevocabile e incondizionata per la sottoscrizione di un contratto di fornitura di energia elettrica, sino al 30 settembre 2016, per 5TWh annui. «Dopo ristrutturazione, la società continuerà a presidiare tutta la filiera dell'energia e riacquisirà il controllo totalitario dell'attività di vendita di energia elettrica, rafforzando la presenza nel proprio mercato geografico di riferimento» ha spiegato la nota congiunta siglata dagli uffici stampa di Acea e di Suez-GdF. Ora si apre una nuova fase societaria. È indubbio che il nodo con i francesi abbia limitato le potenzialità di crescita che una società come Acea ha al suo interno. La fine della querelle riporta in primo piano le operazioni di ristruttrurazione interna e la ricerca di efficienza richiesta nel passato dai soci privati. Insomma il taglio dei rami secchi e improduttivi è il primo passo all'ordine del giorno.

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