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Irlanda a un passo dal default, banche al collasso

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Lavecchia Tigre Celtica dopo anni di crescita economica a doppia cifra e di piena occupazione si ritrova ormai sull'orlo del precipizio. L'anno scorso il prodotto interno lordo irlandese è crollato del 7,1%, segnando un record storico, la disoccupazione è schizzata oltre il 13%, il deficit è balzato al 14,3%, le banche nazionali sono andate in bancarotta e nei giorni scorsi Standard & Poor's ha tagliato di un gradino il rating dell'Irlanda portandolo al livello più basso dal 1995, avvertendo che «è possibile un ulteriore peggioramento se i costi fiscali del sostegno alle banche dovessero salire ancora». Cosa che appare molto probabile dopo che la Anglo Irish Bank, nazionalizzata a gennaio 2009, ha annunciato di aver archiviato il periodo gennaio-giugno 2010 con una perdita di 8,2 miliardi, segnando un rosso record per un gruppo irlandese su base semestrale. È la peggior notizia che il governo di Dublino potesse mai aspettarsi, considerando che si avvicina la scadenza di obbligazioni da rinnovare per oltre 25 miliardi di euro il mese prossimo. E la valanga di titoli di Stato emessi dall'Irlanda rischia di appesantire il mercato, mettendo in ulteriore difficoltà le banche nel trovare acquirenti per i bond di nuova emissione che dovranno sostituire quelli in scadenza.

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