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Leonardo Ventura Migliora il debito pubblico a giugno mentre nei primi sei mesi le entrate tributarie registrano ancora un calo.

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Piùcontenuto il calo se si analizzano le entrate non per cassa, come calcola l'istituto di via Nazionale, ma per competenza: -2,8% è infatti il dato diffuso dal ministero dell'Economia che evidenzia che al netto delle una tantum la flessione è solo dello 0,7% «con un ulteriore miglioramento rispetto al periodo gennaio-maggio 2010 quando il calo era pari all'1,0%». Nell'analisi delle entrate spiccano i risultati a due cifre della lotta all'evasione che incassa anche un calo verticale delle compensazioni Iva. Dopo il record negativo registrato nel mese di maggio, il debito pubblico italiano scende a giugno a 1.827,105 miliardi di euro (-0,28% rispetto al mese precedente) ma continua a collocarsi ancora su valori sostenuti. A giugno lo stock di debito risulta infatti cresciuto del 3,4% rispetto alla fine del 2009 e del 3,9% rispetto a giugno dello scorso anno. Il dato diffuso ieri da Bankitalia riguarda il debito in valore assoluto e non in percentuale sul Pil; è quest'ultimo il dato valido ai fini del Patto di stabilità europeo. Per quanto riguarda le entrate, secondo i dati di Palazzo Koch, il calo nel semestre è stato del 3,18% e il gettito complessivo di 174,149 miliardi. Nel solo mese di giugno le entrate tributarie sono state pari a 41,116 miliardi di euro, in calo dell'8,7% rispetto a giugno del 2009. Diverso il conteggio fatto per competenza. Per il dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia il gettito è di oltre 180 miliardi, il 2,8% in meno rispetto al primo semestre del 2009. Ma i primi sei mesi di quest'anno scontano un cambiamento delle regole contabili, dopo l'allineamento del nostro sistema ai principi internazionali. Per questo, al netto del calo delle entrate dovuto a queste modifiche normative, e dunque al netto delle una tantum, il gettito registra una flessione dello 0,7%. In ogni caso Finanze e Ragioneria mettono in evidenza che le entrate «sono in linea» con le previsioni. L'incasso ha visto 2 miliardi in più, l'1,1% rispetto alle stime. Tra le imposte più pesanti, sotto il profilo del gettito, l'Iva che aumenta del 3% e che conferma dunque i segnali di ripresa economica. Bene anche l'Irap. A fare la differenza sembrano essere i risultati della lotta all'evasione. Non solo il gettito da ruoli è cresciuto nei sei mesi dell'11,8% ma nel periodo si è assistito anche a un crollo delle compensazioni Iva.

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