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Fiat giù senza aiuti

Fiat

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La mancanza di incentivi e la crisi colpiscono duro sul mercato dell'auto. La Fiat Group Automobiles scende a una quota di mercato sotto il 30%; a luglio ha segnato il 29,09% delle vendite in Italia, in calo rispetto al 33,55% di un anno fa. A giugno la quota era al 30,41% in lieve salita rispetto al 29,83% di maggio. Le immatricolazioni in Italia sono in picchiata a luglio: 44.433 unità, per un calo del 35,81% rispetto alle 69.222 registrate a luglio di un anno fa. A giugno il gruppo aveva immatricolato 51.878 vetture, per un calo del 27,48% rispetto a giugno 2009. Guardando ai singoli marchi, a luglio Fiat ha immatricolato 32.245 unità (-39,53%) rispetto alle 53.320 di luglio 2009, Alfa Romeo 4.967 unità (-4,85% sulle 5.220 di un anno fa) e Lancia 7.221 unità (-32,40% rispetto alle 10.682 di un anno fa). Sui sette mesi il gruppo torinese ha immatricolato 404.495 unità, in calo del 9,44% sullo stesso periodo. Al vertice della classifica delle più vendute è la Punto, che nel segmento B ha una quota del 21,1%. Alle sue spalle troviamo la Panda, prima nel segmento A con una quota del 34,4%, seguita dalla 500 con il 17,2% sempre nel segmento A. A Mirafiori sottolineano che a penalizzare il mercato è stata proprio l'assenza degli eco-incentivi.   Questa situazione fa da cornice alla difficile trattativa che si aprirà a giorni tra la Confindustria e i sindacati sul contratto dell'auto. A breve è prevista uan riunione informale tra Fim, Uil, Fismic e Ugl, i sindacati firmatari dell'accordo di Pomigliano, per mettere a punto le proposte da avanzare per la fine della settimana a Federmeccanica. Intanto sono in corso contatti informali con il ministro del Welfare Sacconi. L'obiettivo è di definire per fine agosto il testo dell'accordo. Il nodo più difficile da sciogliere è come arriva a un'intesa capace di modificare in modo radicale il contratto dei metalmeccanici contro il consenso della Fiom-Cgil (il sindacato più rappresentativo del settore) che continua a contestare l'accordo su Pomigliano e ha dichiarato battaglia a qualsiasi forma di deroga del contratto nazionale. La Fim ieri ha cercato di mediare: «Il nostro compito non è quello di fare un contratto per l'Auto. Dobbiamo soltanto rendere più flessibile il contratto nazionale adattandolo alle specificità dei diversi settori merceologici a partire dall'auto».

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