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Obama applaude al piano Marchionne

Il presidente Usa parla a Detroit

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«Grazie Sergio per quello che hai fatto, è un gran lavoro». Il presidente americano Barack Obama si congeda in questo modo da Marchionne al termine del suo intervento all'impianto Jefferson North della Chrysler e gli operai salutano l'ad della Fiat come «il salvatore». Strette di mano e atmosfera calorosa nell'incontro tra Marchionne e Obama, entrambi in un look casual (l'ad con il consueto maglioncino blu e il presidente in camicia bianca) nella visita allo stabilimento di Detroit durante la quale il manager ha indicato l'obiettivo del raddoppio delle vendite di Chrysler nella Ue e in Sud America tra il 2010 e il 2011 fino a raggiungere le 200.000 unità. Poi ha annunciato che l'impianto di Sterling Heighs nel Michigan, che avrebbe dovuto chiudere nel 2012, resterà aperto e anzi dal 2011 sarà introdotto un secondo turno di circa 900 dipendenti. Così mentre oltre Oceano l'ad della Fiat fa il pieno di riconoscimenti ed elogi, a Roma la Fiom convoca la stampa per annunciare che è pronta a «combattere contro il ricatto» del costruttore torinese. In sostanza a ostacolare con «azioni legali e sindacali» l'applicazione delle nuove regole contrattuali a Pomigliano e la loro estensione agli altri stabilimenti. La Fiom non intende quindi cedere di un passo e ieri ha ribadito il suo «no» sia all'accordo siglato dall'azienda con tutte le altre sigle sindacali per lo stabilimento campano sia all'ipotesi di disdetta dal contratto nazionale dei metalmeccanici con l'eventuale uscita da Confindustria. Poi è toccato a Obama che ha sottolineato i risultati che stanno arrivando da decisioni comunque difficili. E a fronte dei riconoscimenti da Obama, Marchionne ha rimarcato il diverso atteggiamento del governo italiano: «In Italia Fiat ha responsabilità che vanno al di là di una casa automobilistica. E il ruolo che il governo americano ha giocato qui è molto diverso da quello giocato in Italia». Mentre Marchionne era negli Usa, il presidente della Fiat John Elkann incontrava prima il presidente della Repubblica Napolitano e poi il ministro dell'Economia Tremonti per un approfondimento della strategia del gruppo e dei diversi scenari a cui potrebbe portare. E dal ministro del Welfare Sacconi è arrivato l'annuncio che i lavoratori di Pomigliano avranno «sgravi fiscali sul salario di produttività». La norma è contenuta nel Piano triennale sul Lavoro presentato a Palazzo Chigi.

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