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Italia e Gran Bretagna più vicine

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Il titolare della Farnesina: «Cameron a Roma da Silvio prima della pausa estiva»

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Laconferma arriva dal ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, dopo aver partecipato insieme al collega della Difesa Ignazio La Russa all'incontro bilaterale tenuto nella capitale britannica ieri. Finito il vertice, Frattini ha fatto il punto su quanto emerso nei colloqui. «Abbiamo la convinzione che la politica industriale e quella della sicurezza possa procedere molto bene tra i due Paesi». Le opportunità su cui lavorare insieme non mancano. In particolare nuovi aerei ed elicotteri, ma anche lo sviluppo di sistemi per la sicurezza di porti e infrastrutture e il monitoraggio delle coste. Le strategie industriali congiunte porteranno a sviluppare investimenti sia in ambito Nato sia a livello bilaterale verso paesi terzi. Il rafforzamento delle relazioni può passare anche attraverso il ruolo della Finmeccanica che può essere, secondo il ministro Frattini, «trainante». La bilaterale di ieri avrà una prosecuzione quasi immediata. «L'incontro di oggi (ieri ndr) offre prospettive importanti e ci sarà un ulteriore passo in avanti con la visita in Italia prima della pausa estiva del ministro della Difesa inglese e del primo ministro David Cameron» ha spiegato il titolare della Farnesina. Tra i temi affrontati anche quello della costituzione di un esercito europeo. Ancora lontano dalla realizzazione pratica ma che potrebbe anche subire un'accelerazione dalla crisi dei bilanci pubblici dei paesi Ue. In ogni caso, per ora, lo sviluppo di progetti industriali comuni tra Gran Bretagna e Italia rappresenta in nuce un asse in grado di opporsi a quello, che nel settore strategico, è già nato tra Francia e Germania. Secondo quanto risulta a Il Tempo nel solco di questo impegno a settembre una missione di tecnici governativi britannici sarà a Roma per confrontarsi con quelli italiani nello sviluppo di nuovi progetti per la sicurezza elettronica. Frattini a margine del Salone di Farnborough ha parlato dei fondi sovrani e del loro ingresso nell'economia italiana. «Il 5 agosto riunirò il comitato strategico che ha la missione di mettere in contatto aziende italiane con i fondi stranieri sovrani» ha detto Frattini che ha spiegato che gli organismi contattati sono arabi e asiatici, in particolare cinesi. Gli stessi non entreranno nei settori altamente sensibili come l'industria della difesa ma nelle infrastrutture e nel turismo e, in parte, nel settore bancario.

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