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Cambia il Piano casa del Lazio Sì a centri storici e condomini

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Sìagli interventi nei centri storici, nelle zone agricole e nei condomini. Gli adeguamenti sismici saranno circoscritti unicamente alla sezione che si modifica e non all'intero edificio. Inoltre saranno permessi ampliamenti in sopraelevazione e ci saranno tre anni per presentare le domande. Infine, verranno semplificate e accelerate le norme urbanistiche per l'housing sociale e cancellato il limite di mille metri cubi, che escludeva, appunto, i condomini. «Un pacchetto di norme che comprende anche novità in tema di urbanizzazione secondaria, incentivi fino al 50% in alcune ipotesi di demolizione e ricostruzione e fino al 100% quando la demolizione avviene in aree di pregio, come il litorale laziale», ha detto Ciocchetti. Del resto il Piano casa varato nella scorsa legislatura non ha né stimolato l'economia né permesso ai cittadini di allargare la propria casa: in tutto il Lazio sono state presentate soltanto 12 domande. Il nuovo testo, che sarà portato in Giunta a fine luglio e in Consiglio regionale a settembre, fa saltare due divieti: quello di sopraelevare e quello di fare ampliamenti negli edifici sopra i mille metri cubi. «Questo secondo punto - ha specificato Ciocchetti - servirà a coinvolgere maggiormente l'area romana, oggi tagliata fuori dalla legge. Il tetto massimo per gli ampliamenti resterà, comunque, di 200 metri cubi». Per i centri storici, finora esclusi, ci saranno limiti precisi «per evitare abusi. Servirà l'approvazione di un piano particolareggiato con conferenza di servizi». Saranno inoltre abbattuti i paletti relativi alle zone agricole, dove oggi possono costruire solo i coltivatori. Le nuove norme dovrebbero anche spingere l'economia a ripartire: «In questo modo - conclude l'assessore all'Urbanistica del Lazio - riusciremo a stimolare un settore, l'edilizia, che vale un terzo dell'economia regionale». Alberto Di Majo

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