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È operativa da ieri l'ultima parte della centrale a carbone pulito di Civitavecchia

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Eil Lazio conquista così la sua autosufficienza energetica. Quel 45% di energia che la regione oggi è costretta a importare da altre zone d'Italia sarà pienamente colmato attraverso le tre caldaie alimentate con combustibile fossile trattato con tecnologie d'avanguardia che porteranno una riduzione record delle emissioni nell'atmosfera. I 1.980 megawatt di potenza installata, insomma, forniranno il complemento di energia, ora mancante, al sistema produttivo e civile del Lazio. L'Enel che ha costruito e che gestisce l'impianto ha investito oltre 2 miliardi di euro e impiegato 18 milioni di ore di lavoro per portare a compimento la centrale a carbone più moderna e avanzata al mondo per tecnologie, strutture e apparecchiature utilizzate a vantaggio dell'efficienza di produzione e dell'impatto sull'ambiente. Torrevaldaliga Nord produrrà tanta energia sufficiente a colmare il 45% del fabbisogno energetico regionale e il 4% di quello nazionale. Il tutto utilizzando un combustibile come il carbone che, fino a qualche anno fa, era considerata una fonte energetica superata e inquinante. Non più oggi. In Europa sono in costruzione almeno una decina di impianti simili a quello di Civitavecchia. Una scelta spinta anche dal presidente Usa Barack Obama e dai commissari all'energia dell'Unione Europea, che hanno puntato e stimolato gli operatori a riconsiderare le tecnologie legate al carbone pulito. Nella città laziale i vecchi serbatoi dell'olio combustibile hanno lasciato spazio ai carbonili a «cupola» chiusi e automatizzati (unici in Europa) che consentono prestazioni ambientali da record per l'abbattimento delle polveri (-88%). La centrale è stata anche una sfida costruttiva importante e un volano per l'economia del territorio. Per realizzare l'intera centrale (la prima pietra è stata posata nel 2004) sono state impiegate oltre 3.800 persone. Nel cantiere sono state impegnate più di 200 aziende, la metà delle quali iscritte all'albo delle imprese laziali. La centrale ha rappresentato un affare anche per le casse del Comune di Civitavecchia. Sotto forma di royalties nelle sue casse sono arrivati oltre 100 milioni di euro (40 solo dal 2008 ad oggi). Diverse operazioni a sostegno dell'ambiente, del sociale, della formazione professionale e dell'università sono state avviate con convenzioni ad hoc tra l'azienda e istituzioni.

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