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La politica difenda il made in Italy agricolo

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Cisi accorge degli agricoltori quando arrivano in città con trattori o mucche. Va posta l'attenzione sulla centralità strategica che deve avere per il nostro Paese, il problema agricolo. Quando ci si riferisce al made in Italy si pensa alla moda. È giusto. Il gusto italiano è inimitabile. Ma altrettanto inimitabili sono i sapori dei prodotti della nostra terra che vanno sulle tavole. L'Italia, spesso derisa (se lo ricordino i mass media e chi sapientemente denigra) è il paese dei territori ricchi per bellezze naturali e per i gustosi prodotti agricoli. È a conoscenza l'opinione pubblica che sfacciatamente viene immesso sul mercato cibo definito italiano, ma che di italiano ha soltanto la confezione? È questo un reato non solo a danno degli agricoltori ma soprattutto dei consumatori che mangiano prodotti che chissà da dove provengono e discutibilmente sani per la salute. Ben vengano le iniziative a favore della filiera italiana. Dobbiamo difendere la nostra identità osteggiata da coloro che si sentono sprovincializzati se esaltano un Paese perché ha ricchezze del territorio. Non dobbiamo permettere il furto di identità e di valore. L'olio, il vino, il formaggio, le verdure e la frutta sono il risultato di fatica e attaccamento alla terra. Le confederazioni mettano da parte competizioni e gelosie si uniscano nello interesse dei loro associali che è l'interesse del paese per eliminare l'assordante silenzio verso il mondo agricolo. La politica poi si ricordi l'importanza della agricoltura.

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