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Wall Street evita la disfatta di Milano

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Peruna volta le borse europee sono salvate dagli Usa. La disfatta sui listini continentali è infatti stata evitata grazie alla tenuta di Wall Street nelle fasi iniziali delle aste. Ma la giornata è stata di quella ad alta tensione sui listini azionari del Vecchio Continente, in profondo rosso per gran parte della giornata con il tonfo di Bp e il rallentamento della crescita del comparto manifatturiero in Cina. Le borse si sono salvate solo nel finale, chiudendo a cavallo delle parità, solo grazie all'andamento positivo di Wall Street legato ai buoni dati macroeconomici Usa. Fa eccezione Milano, maglia nera in Europa insieme ad Atene, che ha chiuso con un ribasso superiore al punto percentuale a causa delle perdite del comparto bancario. Fino all'apertura di Wall Street sui mercati si riproponeva un copione visto più volte in queste settimane con le Borse europee in picchiata (perdite tra i due e i tre punti percentuali, con Milano prossima al -4%) e l'euro che scivolava ai minimi dal 2006 sul dollaro. La moneta unica risentiva dei timori sulla ripresa e sulla gestione della crisi del debito pubblico in Europa, rinfocolati dalla crescita della disoccupazione di Eurolandia al 10,1% in aprile, il massimo dalla nascita dell'euro nel 1998. Il cambio con il dollaro toccava così un minimo di 1,211 mentre quello con lo yen scendeva a 111,96. I dati sulla disoccupazione si aggiungevano a quelli arrivati dalla Cina che facevano temere un rallentamento della locomotiva asiatica. A maggio l'indice manifatturiero Pmi registrava una flessione inattesa, segno che le recenti misure di contenimento del credito e di raffreddamento del mercato immobiliare, decise da Pechino per contrastare il surriscaldamento di economia, stanno producendo i loro effetti. La schiarita sui mercati è arrivata solo nel pomeriggio quando gli indici di New York hanno aperto in rialzo. Le Borse europee hanno limato le perdite e l'euro si è riportato nel cambio con il dollaro vicino agli 1,23 di lunedì. Sono rimaste pesanti Atene (-1,96%) e Milano (-1,35%), Da segnalare infine il nuovo massimo registrato dai credit default swap sul debito italiano.

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