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Al via Mediobanca del dopo Geronzi

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Iltestimone della direzione generale passa a Francesco Saverio Vinci, mentre a Clemente Rebecchini vanno le responsabilità sulle partecipazioni strategiche. Il trimestre si chiude intanto con utili decuplicati e dopo le voci su una «moral suasion» di Bankitalia per un calo nelle Generali, discesa auspicata dall'Antitrust, l'a.d. Alberto Nagel esclude siano pervenute richieste in tal senso. «Non abbiamo alcuna indicazione nè dal consiglio di amministrazione, nè dal regolatore di ridurre la nostra quota in Generali», ha chiarito Nagel presentando i risultati trimestrali agli analisti. L'a.d ha poi ironizzato sulle rinnovate critiche dell'Antitrust per l'impatto sulla concorrenza che ha la quota nel Leone. Per l'Authority guidata da Antonio Catricalà si tratta di un controllo di fatto, risolvibile solo con una significativa riduzione della partecipazione, oggi al 13,2%. «Ho letto le dichiarazioni dell'Antitrust - ha commentato Nagel - e ho scoperto che siamo un operatore di assicurazioni. Non lo sapevo». A poco più di due settimane dal passaggio di Cesare Geronzi a Trieste, intanto, viene completata la fase di transizione a Piazzetta Cuccia. I risultati approvati dalla banca vedono intanto un balzo del 27% a 259 milioni dell'utile netto nei nove mesi a fine marzo. Nel solo terzo trimestre il balzo è di dieci volte, con un utile a 354 milioni, rispetto ai 39 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.

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