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La paura del contagio brucia le Borse

Borse a picco

Ora un Fondo Monetario Europeo

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Il piano di salvataggio della Grecia da 110 miliardi di euro potrebbe non bastare e il governo dovrà rivolgersi al mercato per finanziarsi nei prossimi tre anni. E le Borse europee reagiscono subito male, bruciando 144 miliardi di euro. I mercati non credono che il piano di salvataggio da 110 miliardi basterà a portare la Grecia fuori dalla crisi.   Non solo. Nelle Borse europee si accavallano altri timori: le conseguenze che l'austerità potrà avere sull'economia greca, l'esplosione di tensioni sociali tali da mettere in crisi la stabilità politica del Paese e il contagio della crisi ad altri Paesi. È sempre più insistente la voce che anche la Spagna sia in grave difficoltà e starebbe per chiedere fondi per 280 miliardi. «La Spagna corre il rischio di cadere nella stessa trappola della Grecia», ha scritto il New York Times. Immediata è venuta la replica del premier Zapatero («Sono ipotesi senza fondamento e irresponsabili. Tutti gli indicatori economici della Spagna portano verso la direzione della crescita»). Le parole del premier spagnolo però nono sono riuscite a convincere i mercati. Questo mix di paure e indiscrezioni ha gettato le Borse nel panico. Risultato: sono stati bruciati 144 miliardi. A fine giornata il risultato dei listini europei era un bollettino di guerra. Atene ha perso il 7,3%, Madrid il 5,4% e Lisbona il 4,2%. Milano non ha fatto eccezione lasciando sul terreno il 4,7%. Cali anche a Londra (-2,56%), Parigi (-3,64%) e Francoforte (-2,6%).   A essere colpiti di più sono i titoli delle banche, delle auto e delle materie prime. A Milano gli istituti di credito hanno accusato pesanti cali a causa anche della notizia che la Consob ha nel mirino le prime cinque banche per il mancato adeguamento alla mifid. Così Mps giù del 4,39%, Bpm del 5% e Intesa Sanpaolo del 7,2%. Unicredit in calo del 7,4% e Ubi del 4,9%. Travolti Fiat (-6,59%) e Exor (-6,9%). In tensione anche l'euro a nuovi minimi da un anno a questa parte rispetto al dollaro, sotto quota 1,31, a 1,3088. L'altra faccia del crollo delle Borse è la tensione sociale ai massimi in Grecia. Ieri ennesima manofestazione di protesta dei dipendenti pubblici, dei pensionati e degli insegnanti contro il piano di austerità concordato da Papandreou con il Fondo monetario internazionale e la Ue. Oggi lo sciopero generale, il terzo dalla crisi, al quale aderiranno anche i lavoratori del settore privato, provocando un black out informativo e con la paralisi di aerei, treni e trasporti urbani, con scuole, ospedali, banche e uffici pubblici chiusi. E per la prima volta incroceranno le braccia alcune ore anche i dipendenti del Parlamento.

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