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Luca: non scenderò in politica Ma tutti sono pronti a contenderselo

Luca di Montezemolo

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Montezemolo assicura che non farà politica e che ha altre cose di cui occuparsi, a cominciare dalla Ferrari, ma appena le agenzie di stampa hanno lanciato la notizia che lascia il timone della Fiat, subito il Palazzo si è messo in moto. Da mesi infatti i politici seguono passo passo ogni sua mossa, soppesano ogni dichiarazione, scandagliano i suoi appuntamenti fuori dell'agenda ufficiale. Berlusconi lo avrebbe voluto nel governo e un paio di volte gli ha rinnovato l'invito. Ma Montezemolo ha sempre declinato l'offerta e a tutti è sembrato che nel rifiuto nascondesse un progetto più ampio. Così quando a ottobre scorso ha presentato la Fondazione Italia Futura, il Palazzo della politica ha visto prendere vita l'embrione di un nuovo partito o quantomeno una piattaforma sulla quale far convergere consensi e interessi di quegli strati di società civile e mondo imprenditoriale sempre più scontento dell'attuale assetto politico. Ma anche allora Montezemolo ha respinto con sdegno le accuse di tramare una sorta di «complotto». Come pure ha rinviato al mittente le illazioni che lo vedevano in asse con Fini, invitato a tenere a battesimo la Fondazione. Peraltro lo stesso presidente della Camera aveva allora ribadito di non pensare «a grandi coalizioni o a un partito con Montezemolo». Ma siccome fa parte della politica la strategia delle smentite, è rimasto il sospetto che qualcosa di vero ci fosse in quell'attivismo del presidente della Fiat. Tutte ipotesi che ora tornano di attualità. Tanto più che il passaggio del timone al giovane Elkann coincide con un possibile cambio di passo nello scenario politico. Ovvero le convulsioni nel Pdl e la tensione tra Fini e Berlusconi. Le mosse di Montezemolo con il giro istituzionale di ieri - prima una visita al Quirinale, poi passaggio a Palazzo Chigi per un colloquio con Gianni Letta e la telefonata «affettuosa» con il presidente del Consiglio, infine telefonata al segretario del Pd Pier Luigi Bersani - hanno ulteriormente alimentato le congetture. Alcuni, come Osvaldo Napoli (Pdl) o Giulio Santagata (Pd) non hanno dubbi: Montezemolo lavora ad un progetto politico. Altri, come Antonio Di Pietro, sono più cauti o evitano di commentare. Un conoscitore del mondo Fiat come Furio Colombo si dice certo che Montezemolo abbia un progetto in mente: «Certamente ha recuperato la sua autonomia d'azione. È ancora giovane, non ci sarebbe niente di strano se decidesse di fare politica». Ma, avverte: «ammesso che lui abbia intenzione di impegnarsi in politica, molto dipenderà anche da ciò che accade, o non accade, nel panorama politico». In particolare nel centrodestra, «bisogna capire come si muoverà Gianfranco Fini, cosa accadrà».

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