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Fiat, ecco il piano strategico Marchionne: "Primo passo"

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Da sinistra Sergio Marchionne, Luca Montezemolo e John Elkann

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{{IMG_SX}}"Tutti hanno dovuto riconoscere che tutti i nostri obbiettivi sono stati raggiunti, se non superati, dal 2004 alla fine del 2008". Lo ha sottolineato l'ad della Fiat Sergio Marchionne che, parlando agli analisti finanziari riuniti al Lingotto di Torino, ha osservato che questo percorso è poi stato interrotto dalla crisi globale che ha colpito "centinaia, migliaia di famiglie e anche la nostra azienda". Obiettivi che, ha sottolineato Marchionne, sono stati raggiunti  "grazie a un team di persone determinate, che hanno affrontato la concorrenza globale come una sfida e non come una minaccia, nei quali la visione del futuro non è un sogno ma un obiettivo da trasformare in realtà. E questi - ha concluso - sono gli attributi più importanti  che un'azienda possa avere e che hanno permesso alla Fiat di porre le basi per il futuro". ELKANN - "John Elkann, nonostante la sua giovane età ha raggiunto il giusto livello di esperienza e maturità per assumere il ruolo di presidente". Così l'ad del Lingotto Marchionne che, a proposito del neo presidente della Fiat, ha ricordato: "Ho conosciuto John circa 7 anni fa, quando sono entrato nel Consiglio di amministrazione di Fiat. Lui ed io, con l'aiuto di Gianluigi Gabetti, che continua ad essere il mio piùcaro amico, abbiamo navigato insieme negli ultimi 6 anni in acque infestate da squali. John e io siamo cresciuti sia come uomini sia come leader e, nonostante la sua giovane età, ha raggiunto il giusto livello di esperienza e di maturità per assumere  il ruolo di presidente". "La sua nomina è un'ulteriore conferma dell'impegno dell'azionista di riferimento, Exor, nei confronti di Fiat. Io - ha concluso - in rappresentanza del Group Executive Council, la leadership di questa società, e di tutte le donne e gli uomini che lavorano in Fiat, desidero dargli un caloroso benvenuto come presidente". PIANO INDUSTRIALE - Il gruppo Fiat ha chiuso il primo trimestre 2010 con un risultato netto vicino al pareggio. La perdita è di 21 milioni di euro rispetto ai 411 milioni dello stesso periodo 2009. L'utile della gestione ordinaria ha raggiunto i 352 milioni rispetto alla perdita di 48 milioni dello stesso periodo 2009. L'indebitamento netto industriale è pari a 4,7 miliardi. La liquidità è rimasta forte a 11,2 miliardi.

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