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Il Credito Sportivo non soffre la crisi

Il presidente del Credito Sportivo Andrea Cardinaletti

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Per l'Istituto per il Credito Sportivo il 2009 è stato l'anno della svolta e la banca si conferma come il perno finanziario delle opere di impiantistica sportiva. «Con i grandi appuntamenti sportivi alle porte, dai mondiali di pallavolo, agli Europei di calcio, alle Olimpiadi, l'Istituto ribadisce il suo ruolo di risorsa per il Paese». Il presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Cardinaletti, sottolinea che «in un momento di grave crisi, la banca ha aumentato le quote di mercato e il volume dei mutui. Il che significa - spiega - che il settore dell'impiantistica sportiva ha continuato a marciare e ha dato fiducia all'istituto». La crisi quindi non l'avete sentita? «Abbiamo reagito con una maggiore attenzione ai costi grazie all'efficientamento delle risorse. Nel 2009 l'utile di esercizio è stato di 17,3 milioni contro i 16,1 milioni del 2008. In aumento anche l'importo delle concessioni del 70% pari a 366 milioni contro 215 milioni del 2008. L'importo delle erogazioni è salito del 30% a 239 milioni (184 nel 2008)». Avete affrontato grandi operazioni come il nuovo stadio della Juventus. «L'operazione Juventus è stata la più importante del 2009 ma non ha incidenza nel bilancio perchè abbiamo deliberato il finanziamento dello stadio pari a 50 milioni su 120 milioni di costo complessivo, ma non l'abbiamo ancora erogato». Ma non ci sono solo grandi interventi. Quale quota di mercato occupate? «Il ruolo di questa banca pubblica riguarda anche le piccole e medie operazioni come l'impiantistica sportiva di base. Una banca pubblica deve svolgere un ruolo sociale nello sviluppo del Paese. In un mercato che ha un potenziale attorno al miliardo di euro noi occupiamo circa il 30%. L'anno precedente la nostra quota era del 25%. Altro elemento caratterizzante è che mentre in passato una quota importante dei mutui era per enti pubblici, ora va ai privati con un rapporto di 78% ai privati e 22% al settore pubblico. Un anno fa era 51%-49%». Quali iniziative state finanziando a Roma e nel Lazio? «Abbiamo un rapporto importante con il Comune che sta svolgendo una riqualificazione urbana con la creazione di strutture sportive. Una convenzione con la Regione ci consente di fare interventi sul territorio con riferimento alla parte ricreativa e parrocchiale». A quali opere parteciperete nel 2010? «Ci auguriamo che nel 2010 partano i lavori della città paralimpica a Roma alle Tre Fontane. Sarà un centro unico in Europa e abbiamo deliberato un impegno finanziario di 13 milioni. Ma ci sono anche tante piccole operazioni, dalla parrocchia alla singola palestra, al rifacimento del manto erboso dei campi da calcio».  

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