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Generali, giorni decisivi per Geronzi

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.La tabella di marcia è stata già definita. Mercoledì si riunisce il consiglio d'amministrazione del Leone di Trieste per esaminare i conti del 2009 e fissare la data della prima convocazione dell'assemblea per il rinnovo dei vertici, attesa per il 24 aprile: dovrebbe cadere il 20 aprile e, in questo caso, il termine per la presentazione delle liste degli azionisti sarebbe fissato al 5 aprile. La cabina di regia delle manovre per la presidenza delle Generali è in Mediobanca, primo azionista delle Generali. Spetta infatti all'amministratore delegato Alberto Nagel il compito di formulare la lista dei consiglieri da presentare al comitato nomine, che ancora non è stato convocato ma che dovrebbe riunirsi entro al fine della settimana. Per Antoine Bernheim sembrerebbe arrivato il momento di farsi da parte. Anche il suo più fedele sostenitore, Vincent Bolloré, si è mostrato ultimamente più tiepido nei suoi confronti e questo rende più consistente l'ipotesi che il timone del Leone di Trieste possa passare al presidente di Piazzetta Cuccia, Cesare Geronzi. E se l'indicazione di Mediobanca fosse effettivamente questa le procedure subirebbero un'accelerazione. Il comitato nomine dovrebbe infatti riunirsi entro una decina di giorni per consentire poi la convocazione del Patto di sindacato e dell'assemblea per la nomina di un nuovo presidente. Con Geronzi a Trieste, sulla poltrona che fu di Enrico Cuccia potrebbe andare a sedere Renato Pagliaro. Quella dell'attuale direttore generale sarebbe una scelta nel senso della continuità e premierebbe il lavoro svolto dal manager che per Mediobanca ha sempre seguito le partecipazioni e che, nella parentesi di governance duale, è stato anche presidente del Consiglio di gestione. Il dato certo è che, in ogni caso, la presidenza di Mediobanca resterà in mani italiane. Sono infatti gli stessi soci francesi a confermare che è da escludere una presidenza transalpina. In ogni caso, è prevedibile che la complessa macchina che porterà al rinnovo dei vertici di Generali e a cascata, di quelli di Mediobanca, si metterà in moto subito dopo il cda di mercoledì prossimo. Intanto, sembrano già delineate alcune scelte. Per il nuovo consiglio delle Generali, i vertici di Mediobanca sono orientati a proporre una struttura più agile rispetto a quella attuale, con il numero dei consiglieri che scenderebbe dagli attuali 19 a 15. Di questi, due sarebbero espressione dei soci di minoranza. La lista della maggioranza, quella appunto di Mediobanca, dovrebbe ottenere anche l'appoggio degli altri soci influenti, De Agostini, Del Vecchio e Caltagirone. Se così non fosse, ci sarebbe una seconda lista e quella annunciata da Assogestioni, in rappresentanza dei fondi, verrebbe scalzata. Tutto, in sostanza, ruota intorno alla decisione di Geronzi e agli equilibri che ne conseguono. La lista di maggioranza indicherà i consiglieri ma non il presidente. Spetterà quindi all'assemblea eleggere il nuovo board, che nominerà poi il presidente al proprio interno nella prima riunione.

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