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Scajola trova un Tesoro. Per gli incentivi 350 milioni

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Iltesto che conterà su una dote di 300-350 milioni sarà al consiglio dei ministri del 18 marzo. L'accordo è stato annunciato da Scajola, dopo una giornata di confronti con Tremonti, conclusa con la «mediazione» del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il ministro ha confermato ieri «un punto di incontro». «Oggi - ha spiegato Scajola - abbiamo lavorato prima con Tremonti, poi a colazione con il presidente del Consiglio». Si supera così lo stallo dopo mesi di «tira e molla» culminata lunedì scorso con lo stop del pre-consiglio dei ministri. Il nodo sul tavolo e il punto di disaccordo, ora superato, tra i due ministri riguardava le poche risorse messe a disposizione e quindi l'impossibilità di sostenere concretamente i settori più colpiti dalla crisi, archiviata definitivamente l'ipotesi di un intervento sul settore auto. Dal Tesoro sarebbero arrivati infatti solo circa 200 milioni di euro e la restante parte avrebbe dovuto essere raggranellata tra le pieghe del bilancio. Il confronto sarebbe stato però non solo sull'esiguità delle risorse: si punterebbe infatti ad un decreto al riparo da possibili contestazioni sulla «necessità e urgenza» con una stesura più precisa dell'articolato che comunque dovrebbe essere leggero, cioè al massimo 7-8 articoli. Tra i temi che dovrebbero essere ospitati nel decreto ci sarebbero anche alcune misure fiscali, come gli sgravi per le banche che hanno aderito alla moratoria per le piccole e medie imprese, una stretta sui paradisi fiscali e qualche novità sui giochi. Tra gli altri settori interessati ci dovrebbero essere quello degli elettrodomestici, i mobili, i computer. Oltre a norme relative al contenzioso fiscale e alla riscossione.

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