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Bernheim si smarca dalle Generali «Nessuno mi ha proposto di restare»

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Leparole di Vincent Bollorè, nei giorni scorsi possibilista su questo scenario, erano quindi più un omaggio al lavoro svolto in questi anni dall'amico che non una concreta ipotesi di lavoro. Intanto tiene coperte le carte, anzi nega di essere coinvolto nella partita sul rinnovo del vertice della compagnia, Giovanni Bazoli, presidente del Cds di Intesa SanPaolo, azionista del Leone con una quota pari all'1,5%. «Non ho avuto alcuna proposta». Così Bernheim ha replicato, a margine del convegno Aspen a Venezia, a chi gli chiedeva se avesse in programma di restare ancora un anno al vertice del Leone. «Tutto è possibile» era stata la risposta, mercoledì scorso a Ginevra, di Bollorè, il finanziere alla guida dei soci esteri di Mediobanca, a una domanda su un possibile mandato annuale per l'85enne Bernheim. Nel frattempo «di questo non sto parlando con nessuno», ha detto ieri Bazoli, ai giornalisti che gli chiedevano se fosse coinvolto nelle riflessioni in corso sulla presidenza delle Generali. «Non ho nulla da dire - ha spiegato -, noi siamo dei piccoli azionisti, credo che gli orientamenti matureranno nell'ambito dei maggiori soci delle Generali». Certo è - Bollorè lo aveva sottolineato - che i giochi per il rinnovo per il prossimo triennio del Cda della compagnia triestina, in scadenza all'assemblea di fine aprile, sono ancora aperti. E il trasferimento a Trieste di Cesare Geronzi, oggi presidente di Mediobanca, non è scontato. Non prima, almeno, che i soci di Mediobanca abbiamo individuato un successore di Geronzi al vertice di Piazzetta Cuccia.

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