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Tremonti in soccorso del decreto incentivi

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Si lavora ancora per il decreto incentivi. Per una ragione importante: le poche risorse a disposizione. Così il decreto incentivi, auto escluse, non arriverà venerdì prossimo sul tavolo del consiglio dei ministri. Molti i nodi ancora aperti a partire appunto dai fondi scarsi individuati (sotto i 500 milioni, 250 dei quali - da quanto si apprende - a carico del Tesoro). Si opterebbe quindi per un esame al Cdm successivo. Se le auto resteranno fuori rimane ancora aperta la richiesta di sostenere il settore delle due ruote. Il dl dovrebbe comunque avere un impatto al di sotto dei 500 milioni, come diceva giorni fa anche il viceministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso. Ma le risorse sarebbero considerate assai scarse per intervenire compiutamente in tutti i settori individuati. Allo stato l'unica cosa certa è che non ci sarà una nuova stagione di incentivi per le auto ma - spiegava qualche giorno fa il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola - si sta valutando la possibilità di incentivare i motori elettrici risorse permettendo. Ma altri settori, i più colpiti dalla recente crisi, potrebbero rientrare negli aiuti del governo. E molti sono i settori che «battono cassa» in vista del varo del provvedimento: dal turismo fino ai produttori di wc passando per le industrie di elettrodomestici. Tra le indicazioni arrivate direttamente dal governo c'è il tessile-abbigliamento particolarmente colpito dalla congiuntura economica. «Per il tessile - diceva Urso - si tratterà probabilmente di incentivi alla rottamazione nel comparto dei prodotti per la filiera turistico-alberghiera». Anche il sottosegretario Stefano Saglia aveva fornito un proprio perimetro di interventi: era spuntata infatti l'ipotesi di incentivi anche per il comparto delle caldaie e dei condizionatori e per quello dei veicoli commerciali e dei rimorchi. Mentre sembravano ormai certi interventi su elettrodomestici, mobili da cucina, cantieristica navale e macchine agricole. Degli incentivi alle due ruote parlava infine pochi giorni fa il presidente della Piaggio, Roberto Colaninno: gli incentivi all'acquisto di moto «sono assolutamente positivi se servono a mitigare l'impatto della crisi e ad aiutare le imprese a superare questo difficile momento».

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