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La Ue chiede nuove misure Atene si rifiuta

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«Irischi si stanno materializzando e c'è la necessità di provvedimenti supplementari», ha affermato il neo commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn. Ma Atene frena: «Stiamo facendo già abbastanza, e questo non è il momento giusto per decidere ulterirori misure». Piuttosto, ha ribattuto il ministro greco delle finanze, George Papaconstantinou, «si espliciti il piano di sostegno» concordato nel vertice Ue. Quello che prevede la messa a punto di strumenti per aiutare i Paesi della zona euro in difficoltà. Se non è proprio un braccio di ferro, poco ci manca. Anche perchè a surriscaldare i rapporti tra Bruxelles ed Atene c'è la notizia delle operazioni compiute negli anni passati dalla Grecia con due banche d'affari statunitensi - Goldman Sachs e Jp Morgan Chase - fatte di prestiti «spericolati» per mascherare i buchi di bilancio. «Eurostat non ne sapeva niente», ha dichiarato la Commissione Ue, che ha inviato una lettera al governo Papandreou per chiedere spiegazioni.

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