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Nucleare, Letta convince tutti

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Ilministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha chiuso ieri in serata la polemica sorta attorno ad alcune divergenze sul decreto legislativo sul nucleare che l'avevano portata a scrivere una lettera al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, per chiedere alcune modifiche, minacciando in caso contrario la propria indisponibilità a firmare il provvedimento. Tutto risolto dunque. E delle polemiche che avevano fatto dire a verdi e ambientalisti che il governo era diviso al suo interno sul ritorno all'atomo si sono vaporizzate. Oggetto del contendere tra la Prestigiacomo e Scajola è stato in particolare, il comma 7, dell'articolo 13 del testo che prevede che le autorizzazioni Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) e Via (Valutazione d'Impatto Ambientale) «non possono avere ad oggetto questioni già sottoposte a valutazione ambientale strategica (Vas) o alla valutazione dell'Agenzia nell'ambito della localizzazione del sito». In termini generali, il decreto prevede che dapprima vengano individuate le aree geografiche idonee ad ospitare le centrali nucleari attraverso la Vas. Successivamente gli operatori indicheranno il sito prescelto e ricevano, se sussistono i requisiti richiesti, l'autorizzazione da parte dell'Agenzia per il Nucleare. Una volta ottenuta quella autorizzazione, gli operatori potranno richiedere al Ministero dell'Ambiente la Via che, secondo quanto dispone il comma in discussione, non potrà però rimettere in discussione la Vas. Sembrava profilarsi una rottura fra i due Ministeri, con l'Ambiente che chiedeva un maggior ruolo nel processo decisionale e lo Sviluppo che puntava a proteggere l'autonomia dell'Agenzia del Nucleare. Ma nel pomeriggio di ieri la diplomazia di Letta ha avuto la meglio.

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