
Ue, Barroso stringe i tempi Tajani si occuperà di industria

Ele sorprese potrebbero essere molte e riguardare anche l'Italia. Barroso starebbe cercando di imporre agli stati membri di cambiare tutti i portafogli, finora gestiti, per dare un forte segnale di rinnovamento: un'impresa non semplice, considerato che sono 13 (su 26) i commissari riconfermati. Tra questi, Barroso vorrebbe mantenere lo stesso portafoglio solo all'estone Siim Kallas (amministrazione e antifrode). Se prevalesse questa logica, il rappresentante italiano, Antonio Tajani, dovrebbe lasciare i trasporti, di cui l'Italia ha chiesto la riconferma allargato al turismo, al settore aerospaziale e ai rapporti con il parlamento, mantenendo la vicepresidenza. Nella prima lista di assegnazione, Barroso avrebbe accolto la richiesta italiana, anche tenendo conto del fatto che Tajani è arrivato in Commissione ben oltre la metà del mandato. Se non i trasporti, l'Italia si attende comunque un portafoglio importante: energia, industria, telecomunicazioni. Le difficoltà più grosse — come sempre — riguardano l'attribuzione dei portafogli economici più pesanti, per i quali sono in lizza il rappresentante francese Michel Barnier e due commissari del Barroso I, l'olandese Neelie Kroes, che dalla concorrenza dovrebbe passare al commercio estero (o alle telecomunicazioni, che però la lussemburghese Viviane Reding vorrebbe mantenere), e lo spagnolo Joaquin Almunia, che dagli affari monetari ed economici dovrebbe passare alla concorrenza.
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