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«Una manovra di basso profilo»

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.È un giudizio netto quello che esprime a Il Tempo, Marco Paolo Nigi, il segretario generale dello Snals Confsal sulla legge finanziaria approvata dal Consiglio dei ministri. Non c'è nulla da salvare? Per ora il Governo non ha rispettato i patti. Abbiamo chiesto le risorse per finanziare il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici. Non sono sufficienti? La Finanziaria si muove su tre anni: il 2010, il 2011 e il 2012. Le risorse avrebbero dovuto essere stanziate tenendo conto del nuovo indice inflattivo europeo. Un parametro che non è stato tenuto in considerazione secondo quello che emerge dal testo approvato dal Consiglio dei ministri. Che differenza c'è? Sostanziale. Secondo l'indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi europei i contratti pubblici avrebbero dovuto crescere del 6% in 3 anni, il 2% all'anno. Tradotto in soldoni? Circa 40 euro al mese in più. Nella Finanziaria ci sono soldi solo per 7-8 euro al mese di aumento. Ma il testo promette altri fondi non appena chiuso il consuntivo 2009 Il governo non ha soldi, non vuole e aumentare le tasse e non vuole incrementare debito. Ha solo promesso che, se nella trimestrale di cassa si saranno evidenziate economie, allora queste saranno utilizzate per i contratti. Il giudizio? Lo sospendiamo in attesa di aprile del 2010. Ma saremo vigili. In cosa altro vi ha deluso il testo della manovra? Non si è affrontata la detassazione delle pensioni e dei salari come avevamo chiesto. Stesso problema: le risorse? Già. Ma allora abbiamo chiesto un'impegno per una lotta vera al sommerso per recuperare denaro. Ci hanno detto che l'impegno è stato già messo e ha comportato un raddoppio delle ispezioni. È ancora poco? Diciamo la verità. Nel corso dell'incontro con le parti sociali non c'è stata data nessuna spiegazione. Per l'esecutivo è un atto dovuto. Il messaggio è stato: non c'è un aumento delle tasse e si devono fare sacrifici. La mia paura è che alla fine i risparmi concretizzati con i tagli serviranno a finanziare le imprese. Ipotesi credibile? Non è stato detto ma è stato fatto. Lo scorso anno abbiamo ceduto tra scuola e pubblico impiego 3,4 miliardi. Una parte dovevano essere investiti nel merito. Non è stato fatto. Cosa è mancato finora? Una seria politica dei redditi. Non è vero che si paga solo il 40% di tasse. Il carico fiscale sui dipendenti non si ferma lì. Arriva al 60%. Non è più accettabile.

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