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La Finanziaria promette meno tasse

Giulio Tremonti

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Non ci sono grandi innovazioni legislative. Ma nemmeno tasse e tagli che le Finanziarie del passato ospitavano in centinaia di articoli. C'è una promessa però nella manovra di soli tre articoli che il ministro Tremonti ha fatto approvare ieri dal governo. E cioè tutti i risparmi che si realizzeranno nel 2010 saranno impiegati per ridurre le aliquote fiscali alle famiglie più povere per rilanciare i consumi. Per ora i soldi sono pochi. Tra entrate e uscite, nel 2010 i conti pubblici migliorano di soli 12 milioni di euro. Per ora la manovra fotografa il bilancio attuale le misure invece arriveranno a dicembre. Quando cioè sarà noto attendere il reale andamento delle entrate fiscali, cioè i dati dell'autossazione di fine novembre e il gettito dello scudo fiscale. Nell'articolo sui contratti pubblici vengono appostate le somme per la vacanza contrattuale, in tutto 3,4 miliardi per 3 anni, in attesa che venga delineata la nuova struttura retributiva e vengano raggiunti gli accordi di rinnovo. Viene prorogato al 2012 il bonus ristrutturazioni edilizie, mentre rimane al palo il rifinanziamento di tutte le altre agevolazioni fiscali. Le poche misure contenute nella Finanziaria non muovono il quadro macro-economico. Emerge chiaro dalla tabella con le «coperture». Nel 2010 ci sono maggiori spese per 567 milioni (379 come maggiori spese correnti, 188 milioni di maggiori risorse ai ministeri) che verranno coperte con 579 milioni di euro di riduzioni: il miglioramento dei «saldi» appare quindi di soli 12 milioni. Nel complesso dei 3 anni, invece, gli interventi sfiorano i 3 miliardi, ma sono interamente coperti, tanto che alla fine l'effetto di miglioramento dei conti sarà di 114 milioni di euro. Migliorano le stime del Pil, ma quest'anno il segno sarà ancora fortemente negativo: -4,8% (contro il -5,2% del Dpef). La china si risale dal 2010 con un +0,7% (meglio del +0,5% del Dpef) per poi attestarsi ad un +2% negli anni successivi. Le difficoltà della congiuntura si scaricano sui conti. Il deficit quest'anno sarà al 5,3% (il 3,3% se corretto per il ciclo), scende poi al 5% per attestarsi al 2,8% nel 2010. Il debito invece è quest'anno al 115,1% e sale ancora fino al 117,3% del 2011, prima di ridiscendere. Le stime migliorano ma il problema resta. Del resto l'avanzo primario dopo essere sceso a -0,5%, sarà azzerato nel 2010 prima di tornare a salire. La finanziaria tabellare contiene poche misure. Sui contratti stanzia 3,4 miliardi, 693 milioni per il 2010. La posta potrebbe però salire una volta raggiunti gli accordi. C'è poi la proroga dal 2011 al 2012 delle ristrutturazioni edilizie, con il bonus del 36% e l'Iva al 10%. Altre norme, invece, servono per aumentare i trasferimenti all'Inps (pari all'indice Istat dei prezzi al consumo aumentato di un punto percentuale). C'è poi la norma evita buco (il rischio è stato calcolato pari a 3 miliardi) per dare una corretta interpretazione sulle pensioni agricole e l'appostamento di risorse per pagare le pensioni di inabilità anche agli immigrati, così come chiede la Corte Costituzionale.

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