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Borsa avara di cedole Tengono Eni ed Enel

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.Sono state infatti Eni ed Enel, nel 2008, a confermarsi le più prodighe in tema di dividendo a Piazza Affari. La festa per i cassettisti è in parte finita però. Perché nel complesso sono in netto calo sia le cedole e sia i risultati dei grandi gruppi industriali quotati e il primo trimestre del 2009 è in ulteriore peggioramento, con una frenata anche a livello di fatturato. La doccia fredda in termini di rendimenti emerge dal rapporto annuale R&S di Mediobanca sui 50 principali gruppi quotati. Un dossier dal quale emerge che le 40 società italiane a più alta capitalizzazione in Borsa hanno distribuito lo scorso anno un monte dividendi di 12,9 miliardi di euro, in calo del 22,5% rispetto al 2007. Si tratta dell'annata più magra dell'ultimo quinquennio, meglio solo dei 12,2 miliardi di cedole del 2004. Le sole Eni (stabile a 5.041 milioni) ed Enel (stabile a 3.031 milioni), assieme a Telecom Italia (1.049 milioni da 1.609 dell'anno precedente), pesano poi per oltre i due terzi del totale. I risultati netti totali delle «big» di Piazza Affari segnano un calo del 10,9% (vanno peggio i privati, -23%). Resta in crescita il fatturato totale (+13,8%), anche grazie alle acquisizioni di Enel (la spagnola Endesa) ed Eni (l'inglese Burren Energy e la belga Distrigas). Nei tre mesi del 2009 i risultati calano di un terzo (-32,5%), segnando un vero e proprio tonfo nel caso dei gruppi privati (-60,9%). Va giù anche il fatturato netto (-11,5%, per i privati scende del 17,9%). Se i migliori risultati netti del 2008 sono di Eni (8.825 milioni), Enel (5.293 milioni), Telecom Italia (2.214 milioni) e Fiat (1.612 milioni), i peggiori sono di StMicroelectronics (-565 milioni), Pirelli (-348 milioni), Seat Pg (-180 milioni) e De Agostini (azionista Lottomatica, -125 milioni).

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