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Il futuro dell'Europa passa dal Mediterranneo

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Èil messaggio che Giancarlo Elia Valori lancia nel suo ultimo volume «Il Futuro è già qui» (Rizzoli) presentato ieri a Roma nell'Aula Magna del Palazzo della Cancelleria. Una tavola rotonda per un lavoro editoriale che traccia un quadro della situazione economica e politica globale ipotizzandone rotte future attraverso «la scelta di alcuni scenari di settore di maggiore impatto sul sistema mondo - dice Valori -. Stiamo passando a una strategia globale in cui nulla è certo e dobbiamo chiederci se c'è un indebolimento della politica». Intorno all'autore, figure di spicco dell'economia e della politica come Antonio Maccanico, Antonio Catricalà, Tarak Ben Ammar, Antonio Martone e Paolo Savona, moderati da Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera. «Il volume è una visione globale di scenari geopolitici e geoeconomici - ha detto Maccanico - Sono evidenti possibili collaborazioni Usa-Cina se la Jihad islamica dovesse diventare globale e investire in pieno anche l'Asia». Cina, India e Russia, nonostante la loro crescita, dovranno fronteggiare forti crisi interne per «squilibri, anche ecologici, fra città e campagne, tanto da bloccarne le capacità economiche», sottolinea Valori. «Nel volume è ritratto il declino finanziario, economico e militare europeo. La svolta è nel Mediterraneo» ha aggiunto Catricalà. Mentre i primi nemici di Al Qaeda «sono i musulmani stessi, i 170 milioni del Nordafrica - dice Ben Ammar -. L'Italia ha chiesto scusa per il dominio coloniale: un grande passo. Israele è una realtà storica e i palestinesi devono capirlo. Si deve consentire però ai musulmani di viaggiare, di venire qui e in Europa a conoscere le vostre culture, oggi impossibile per problemi di visti e carte di soggiorno».

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