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Pensioni di scorta in affanno

Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi

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Nel 2008 i rendimenti hanno segnato un calo variabile tra il -6,4% medio dei fondi negoziali al -24,9% medio dei Pip (piani individuali pensionistici) unit linked passando per il -14% dei fondi aperti. I dati sono emersi dalla relazione annuale della Covip, la commissione di vigilanza sui fondi previdenziali, presentata ieri che ha comunque sottolineato iniettato anche qualche segnale di fiducia. Ad esempio il fatto che il calo sia contenuto rispetto all'andamento delle Borse e come una ripresa sia già in arrivo nel 2009 (con una stima di un +2,2% per i fondi negoziali e un +2,7% per gli aperti). Qualcuno è riuscito comunque a poratre a casa un risultato positivo. Tra i fondi che hanno registrato un segno positivo nel 2008 ci solo quelli a rendimento «garantito» (+3,1%) e quelli obbligazionari puri (+1,6%) mentre quelli che avevano una pur minima parte di azionario hanno registrato cali nella maggior parte dei casi (-9,4% i fondi negoziali bilanciati, -24,5% quelli solo azionari). «Un quadro regolamentare e di controllo articolato e una gestione prudente degli investimenti - ha detto il presidente della Commissione, Antonio Finocchiaro - oltre alle minori dimensioni del sistema pensionistico integrativo, hanno mitigato nel nostro Paese gli effetti della crisi sul patrimonio dei fondi». La relazione ha sottolineato come dopo il boom degli iscritti ai fondi grazie alla riforma (e all'adesione attraverso il silenzio assenso) si sia registrato un rallentamento nella crescita delle adesioni. Alla fine di marzo gli iscritti erano oltre 4,9 milioni mentre nel 2008 la crescita è stata del 6,4% rispetto al 2007 (+52,4% rispetto al 2006). A fine 2008 erano quindi iscritti a una forma di previdenza complementare circa il 20,7% del totale dei lavoratori. A fine marzo le risorse per prestazioni erano 62.665 milioni di euro (61.306 a fine 2008 con una crescita del 6,2% sul 2007). Sulla necessità di dare nuovo slancio alla previdenza integrativa è intervenuto il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. «Si potrebbe pensare - ha detto nel corso del suo intervento - a un secondo semestre di silenzio assenso nel primo semestre 2010, con possibilità di ripensamento anche per i lavoratori che non avevano aderito alla previdenza complementare nel 2007». Sacconi ha infine sottolineato la necessità di una diffusa informazione sulla previdenza integrativa «i cui primi destinatari devono essere i giovani». «Un contributo in tal senso - ha detto - potrebbero darlo già oggi i genitori iscrivendo quando possono i figli a carico a un fondo di previdenza complementare; ne ricaverebbero un vantaggio mentre nei ragazzi comincerebbe a radicarsi l'idea di un futuro previdenziale meno legato alla previdenza obbligatoria, cui provvedere fin dalla prima fase lavorativa».

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