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"Se vince Torino meno rischi chiusure"

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«Gli stabilimenti di Termini Imerese e di Pomigliano sono comunque a rischio. Anzi se Fiat riesce a fare l'accordo con Opel hanno qualche possibilità in più di salvarsi. Quanto alle strategie della Fiat, il vero oggetto del desiderio sono le filiali sudamericane della General Motors». Patrizio Bianchi, economista industrale e rettore dell'Università di Ferrara, indica le prospettive che si aprono per la Fiat sia che riesca a vincere la battaglia per Opel sia che debba lasciare il passo a Magna. Facciamo il punto. La situazione si sta complicando con l'entrata in gioco della politica? «La partita è molto difficile perchè non sono coinvolte solo le imprese ma anche i governi. Vediamo quali sono le pedine sullo scacchiere. Dietro Magna ci sono i capitali russi. Opel è di proprietà della General Motors e quando andrà in liquidazione saranno i tribunali a decidere sui titoli di proprietà. Gli americani stanno dimostrando che la proprietà di Gm è ancora rilevante e quindi non è solo una partita del governo tedesco. Quindi sul fronte politico ci sono il governo tedesco, il governo russo e quello americano». Solo il governo italiano è rimasto fuori... «Questa è una partita che deve essere giocata a livello europeo. Non si può giocare nei termini di una proposta contro l'altra, nè di un governo contro l'altro. Qualunque sia l'esito bisognerà decidere un piano di ammortizzatori sociali che non può che essere a livello europeo. Mi aspetto quindi che Barroso faccia sentire la voce dell'Europa». Altrimenti? «Altrimenti c'è il rischio che la partita si impantani con un allungamento dei tempi».  In che modo la Fiat ha maggiori requisiti come pretendente di Opel? «Tra Fiat e Opel ci sono già sinergie produttive. Quando cinque anni fa venne fatto l'accordo che avrebbe dovuto portare alla vendita di Fiat alla Gm, poi bloccata, di fatto si mettevano insieme una serie di attività, in particolare per i motori». Cosa accadrebbe in caso di vittoria di Magna? «Verrebbe fuori un gruppo troppo piccolo con 2,5 milioni di auto. Il che significa che sarebbero costretti a fare altri accordi. E la Fiat tornerebbe in gioco perchè già ci sono delle sinergie. Quindi anche in caso di una vittoria di Magna, non si potrebbe ignorare Fiat. Insomma i motori diesel dovrebbero continuare a comprarli dalla Fiat». E se vince Fiat? «Dovrà fare qualche accordo anche con Magna perchè c'è un problema di vendite nei mercati dell'Est. Se Fiat vince sono sicuro che manterrà il marchio Opel. Sono anche convinto che Marchionne non ha interesse a comprare il 100% di Opel ma delle quote e quindi potrebbe accettare Magna come socio di minoranza».

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