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Palazzo Koch indichi una strada

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Maproprio Draghi, in un intervento precedente, ha avvertito che è inutile compiacersi dello scampato pericolo di catastrofe e che bisogna guardare avanti. Di fronte ai gestori, infatti, ci sono ancora sfide e possibili errori per la fase di uscita dalla crisi. Uno di questi è la ripetizione di quello dell'eccesso di statalismo e di assistenzialismo che non lascia lavorare il mercato e rallenta o impedisce la ripresa. Da un lato, i governi sembrano non cadere nella variante più grave dell'errore, cioè le nazionalizzazioni. Dall'altro, quelli europei stanno finanziando con un eccesso di debito un eccesso di protezioni economiche. Oltre al rischio di stagnazione prolungata ciò comporta quello di iperinflazione. In particolare, i governi con molto debito saranno tentati di ridurne il valore reale via aumento dell'inflazione. Sarebbe un errore catastrofico. Un secondo sarebbe quello di imprigionare con regole eccessive il mercato finanziario in via di difficile ricostruzione. Un terzo sarebbe quello, per motivi populistici, di costringere le banche, già penalizzate dalle insolvenze tipiche nelle recessioni, a prestare soldi a chi è a rischio. Sono i governi, invece, che devono ridurre le tasse alle imprese e lavoratori, riducendo costi inutili, per capitalizzarli in modo sano. Sarebbe importante che Draghi garantisse che questi tre possibili errori saranno contrastati dall'Autorità monetaria. www.carlopelanda.com

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