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Opel, accordo sempre più lontano

Opel, lo stabilimento di Bochum

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L'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, non sarà oggi a Berlino per partecipare all'incontro con il governo tedesco sul futuro di Opel. Marchionne sottolinea che Fiat non intende assumersi rischi "inusuali" nel negoziato per l'acquisizione della casa automobilistca tedesca e si dice negativamente sorpreso dalle ultime fasi della trattativa in Germania.   Marchionne - "Le questioni emerse nelle ultime fasi del negoziato tra martedì e mercoledì ci hanno sorpreso negativamente dal momento che non eravamo stati informati di certi dati ed informazioni finanziarie chiave che consideriamo essenziali per la formulazione di un'offerta di fusione seria". Fiat resta impegnata "a cercare di trovare modi per venire incontro alle richieste di General Motors e del Governo Tedesco ma l'emergenza della situazione non può forzare Fiat ad assumere rischi del tutto inusuali".   General Motors e Magna - I negoziati tra il fondo austro canadese e Gm sono "chiaramente difficili" in quanto la casa americana continua a presentare nuove richieste. I negoziati dovevano concludersi entro le 14.00, ma finora l'accordo non è assolutamente in vista. Sembra che Gm non abbia assolutamente intenzione di raggiungere un accordo mentre Magna ribadisce la propria offerta, ma "non ha alcuna intenzione di pagare qualsiasi prezzo". Berlino e Magna - Un portavoce del governo tedesco fa sapere che in questo momento Magma è l'unico dei due contendenti di Opel con cui l'esecutivo sta trattando. Il portavoce aggiunge che Fiat non è fuori gioco e potrebbe ritornare al tavolo negoziale. Il portavoce spiega infine che una riunione complessiva tra governo, Gm e i due offerenti rimasti in gara sarà possibile soltanto quando ci saranno delle offerte definitive sul tavolo. Il portavoce Thomas Steg, precisa quindi che il vertice previsto per oggi " inizierà solo se le parti interessate avranno qualcosa di sostanziale da mettere sul tavolo". Il portavoce precisa anche che il governo tedesco non intende offrire più di 1,5 miliardi di euro per il prestito-ponte di Opel.   Fiat, il piano B - "Intanto vediamo cosa succede con Opel e pensiamo soprattutto a Chrysler che Dio solo sa quanto ci sia da fare". Così il presidente di Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano di un eventuale "piano B" nel caso in cui non vada in porto l'operazione con la casa automobilistica tedesca.   L'Europa - Nella soluzione del caso Opel, "si dovranno rispettare pienamente le regole europee noi saremo molto attenti su questo". Chi parla questa volta è il Presidente Barroso: "Nessuna decisione può essere presa senza informazione e coinvolgimento paesi interessati."

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