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Fiat-Chrysler, via libera della banche La Casa Bianca: ancora niente di certo

Fiat e Chrysler

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I principali creditori della Chrysler e il governo Usa hanno raggiunto un accordo di principio per svalutare a 2 miliardi di dollari i debiti della casa automobilistica Usa di 6,9 miliardi. Intanto Ken Lawrenza, il numero uno dei sindacati canadesi dell'auto rivela di essersi incontrato con l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, il quale non ha escluso che Chrysler potrebbe chiedere una bancarotta controllata e cioè far ricorso al Capitolo 11 per avere la protezione dai creditori.   "In due giorni - gli avrebbe detto Marchionne - molte cose possono succedere, ma se dovessi scommettere direi che Chrysler riceorrerà al Capitolo 11". "C'è ancora molta strada da fare prima che un accordo definitivo sia siglato" dice il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs, mentre i sindacati Usa dell Uaw rivelano che la Fiat prenderebbe il 35% di Chrysler.   Negli ultimi giorni sono stati compiuti passi in avanti ma un accordo fra Fiat e Chrysler non è ancora certo. Lo afferma il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, nel corso di un briefing a bordo dell'Air Force One. "Non so se l'accordo sarà concluso. Riteniamo - spiega - che alcuni positivi passi in avanti siano stati fatti negli ultimi giorni. Ma ostacoli restano ancora". "Il piano di salvataggio messo a punto dal governo per Chrysler attraverso l'unione con l'italiana Fiat potrebbe trasformarsi in un un grande bidone che potrebbe costare miliardi di dollari ai consumatori americani se fallisse". Lo scrive il New York Post, sottolineando come "Fiat, dipinta come salvatrice, hai i suoi problemi". "L'amministrazione Obama ha cercato di salvare Chrysler per mesi, ma diversi analisti - sottolinea il quotidiano - si sono interrogati sui meriti di una fusione con la casa italiana, che ha già problemi. Ora che mettiamo insieme queste due società, significa forse che avremo un cieco che guida un altro cieco? Non ci dimentichiamo - afferma l'amministratore delegato di Miller Mathis & Co, Robert Miller - che Chrysler a un certo punto si è unita a Daimler e tutti abbiamo visto come è andata a finire".

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