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dall'inviato MOSCA E ora Putin chiama le piccole e medie imprese.

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èpronto a incentivare questo sistema particolarmente italiano, rapido e veloce nel contrastare la crisi e nel riadeguarsi. Non è dunque un semplice saluto di cortesia quello che il premier russo fa dal palco del forum economico. È un discorso più strategico che guarda anche avanti, al sistema diffuso della Penisola «un sistema - sono le parole di Punti - in grado di dare un impulso sostanziale anche alla nuova economia russa». E aggiunge: «Bisogna dare più attenzione alle piccole e medie imprese. Ci interessa l'esperienza italiana». E cita in particolare l'esperienza dei distretti industriali come modello da seguire. Putin saluta poi «gli investimenti Eni ed Enel nel settore energetico in Russia. Con ciò si rafforza la sicurezza energetica». E dice di immaginare uno sviluppo della collaborazione per telecomunicazioni e aeronautica. L'auspicio di una più stretta collaborazione proprio sul modello distrettuale era stato avanzato poco prima dal ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola proprio dallo stesso palco: spero, aveva detto, che «la nostra missione stimoli investimenti italiani nel Paese e avvii collaborazioni industriali con partner locali, con particolare attenzione alle zone economiche speciali, partner ideali dei nostri distretti produttivi». Il rapporto economico-commerciale tra Italia e Russia, aveva aggiunto Scajola, «può essere un vero motore di crescita per aiutare i nostri due Paesi a uscire dalla crisi economica e percorrere insieme la strada dello sviluppo». Il ministro aveva confermato che «il nostro obiettivo è divenire il primo partner economico della Russia e dei suoi imprenditori». Sulla stessa lunghezza d'onda, e questa potrebbe sembrare una novità, anche Emma Marcegaglia: la Russia «è interessata a sviluppare un tessuto fatto di piccole e medie imprese. Su questo noi possiamo dare un contributo vero e forte», spiega durante la conferenza stampa finale la presidente di Confindustria: Che sottolinea: «Quasi il 90% delle imprese partecipanti sono pmi. I grandi gruppi hanno i loro canali già aperti», ma, continua, «hanno aiutato le piccole imprese a entrare nel mercato russo. In ogni caso non è tutto rose e fiori. Gli imprenditori hanno problemi di accesso a questo mercato», ci sono problemi «nel sistema dei pagamenti», «c'è una legge su alcuni appalti che prevede per le imprese straniere costi maggiori del 15-20%. Ci sono ancora alcune barriere, ma questo è un grande paese e un grande mercato per questo - afferma Marcegaglia - sosteniamo un rapido ingresso della Russia nel Wto». E si farà «portavoce nell'Ue» delle sue istanze. F. d. O.

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